Apre oggi la mostra di Galileo Chini a Faenza, fra liberty e décò

aperta fino al 14 maggio

Apre oggi al Mic di Faenza una mostra su Galileo Chini, uno dei più importanti protagonisti italiani dell’epoca Liberty, che potrà essere visitata fino al 14 maggio.

Sono circa 150 i pezzi di Galileo Chini, tra ceramiche, con diversi inediti, e disegni preparatori che documenteranno le varie fasi di attività di Chini, artista poliedrico, tra i pionieri del Liberty in Italia, della fine Ottocento-inizi Novecento, ma anche affinatore del gusto déco sviluppatosi nel ventennio.

Durante la sua vita dipinse nature morte, paesaggi della sua Versilia, ritratti e ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu ospite del re del Siam proprio per affrescare le residenze imperiali, dopo l’esperienza, nel 1909, della decorazione della “Sala della Cupola della Biennale” di Venezia, in pieno gusto liberty. La sua esperienza si lega anche all’architettura, come l’intervento alle Terme Berzieri di Salsomaggiore (1923), uno dei più interessanti esempi di edifici eclettici déco.

 

L’opera ceramica sarà raccontata attraverso un percorso ricco, con approfondimenti scenografici a ricreare l’ambiente storico e culturale in cui operò. Verranno coinvolte altre realtà importanti che conservano architetture realizzate dalla Bottega Chini, come Salsomaggiore, Castrocaro, Borgo San Lorenzo, Montecatini Terme, in un progetto di rete volto a valorizzare il suo lavoro complesso e articolato.

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