“Annafietta” raddoppia e apre un secondo laboratorio di mosaico al Pavaglione di Lugo

Si inaugura sabato 1 ottobre con un'intera giornata a ingresso libero e il taglio del nastro.

Una seconda bottega artigianale per la mosaicista Anna Finelli, in arte Annafietta, che apre un nuovo laboratorio nel Pavaglione di Lugo. Si aggiunge quindi alla nota bottega aperta nel 1998 in via Argentario, a due passi dall’ingresso della Basilica di San Vitale.

 

 

E per celebrare questo nuovo passo, per l’intera giornata di sabato 1° ottobre dalle 9 la bottega sarà aperta a ingresso libero. Alle 12 è in programma il taglio del nastro alla presenza del sindaco di Lugo Davide Ranalli, di amministratori locali, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni. La festa culminerà poi con il buffet previsto per le 17.30 animato anche dalla musica sotto il loggiato del Pavaglione.

 

 

«Era da tempo che guardavamo al Pavaglione – racconta Anna Finelli, titolare di Annafietta insieme alla figlia Sofia che gestirà direttamente il laboratorio di Lugo – e alle possibilità di crescita nel territorio della Bassa Romagna. Il quadriportico si sposa perfettamente con il nostro concetto di artigianato e queste prime settimane di conoscenza della realtà lughese ci hanno raccontato di un’area culturalmente vivace, ricca di iniziative e ricettiva nei confronti delle novità. La scelta di un’area storica come quella del Pavaglione si basa sulle nostre radici, fondate proprio sulla tradizione, ma anche al concetto commerciale tipico del centro storico. Anche a Lugo porteremo la nostra abitudine a confrontarsi e ascoltare i clienti per trasformare ogni loro idea in mosaico».

 

 

In questi 25 anni, nel laboratorio Annafietta, è stato sviluppato il mosaico soprattutto come elemento di arredo, decorando piccoli oggetti utilizzabili come soprammobili, cornici portafoto o specchiere, oggetti regalo e bomboniere, personalizzabili per occasioni particolari, dai matrimoni agli anniversari, fino premi o trofei. Dal 1988 Annafietta crea mosaici realizzati con la tecnica musiva bizantina del “metodo diretto”: tessere tagliate a mano una ad una, allettate su malta cementizia con fughe non stuccate per consentire alla luce variazioni di grande effetto, giochi di luci, riflessi e chiaroscuri.  L’arte va così a braccetto con la storia e la racconta ogni giorno.[vc_gallery interval=”3″ images=”22460,22461,22462″ img_size=”full”]

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