“52 Storie e luoghi di Romagna” a cura di Andrea Casadio

È un libro originale. Lo storico e ricercatore ravennate Andrea Casadio, il curatore, è riuscito perfettamente nell’intento di creare la base “di un percorso agile e flessibile pensato per soddisfare le esigenze del lettore di buona cultura ma non necessariamente esperto”.Sono state prese delle date, corrispondenti a eventi significativi, che hanno modificato con i loro personaggi l’assetto sociale e territoriale. Le mappe create hanno una legenda particolare, infatti si trovano icone per: salina, porto non più esistente, palude, età Antica, età Moderna, età Contemporanea, età Medievale. Pertanto il lettore non è obbligato a seguire regole precise di consultazione, ma può affrontare la guida nei tempi e nelle modalità che preferisce[vc_single_image image=”17401″ img_size=”full”]Questi i miei assaggi del libro pubblicato da Edizioni IN Magazine:1321 Dante muore a Ravenna

«Tra le luci dei mosaici e le suggestioni di Classe, Dante trova a Ravenna il sospirato “ultimo rifugio” di una vita tormentata. La città dell’arcivescovo Rinaldo e la corte di Guido Novello da Polenta sono l’oasi di pace in cui il poeta può coltivare l’ispirazione degli ultimi canti della Commedia. Alla sua morte, nel 1321 la costernazione è universale. Ma subito la memoria diventa mito, e il mito diventa identità culturale di quella che da allora in poi sarà “la città di Dante”».1849 Garibaldi in Romagna: il mito della “Trafila”

«Non erano affollate di bagnanti le spiagge di Cesenatico e di Magnavacca, nell’agosto del 1849, né il profilo delle ciminiere si stagliava all’orizzonte delle valli e delle pinete di Ravenna. Per una pura casualità, in quell’estate di post-rivoluzione la grande storia, nella persona del condottiero indomito e perseguitato, passò per le strade della Romagna, percorrendola dai boschi alle paludi, dalle città ai borghi sperduti fra valli e colline. La grande politica nazionale, negli abiti romantici della fuga e del dramma d’amore, creava il nuovo mito fondante della Romagna moderna».[vc_single_image image=”6938″ img_size=”medium”]

GIULIA REINA

Giulia Reina è curatrice editoriale. È convinta che non sia necessario essere uno scrittore per essere autore di un bellissimo libro, ma avere nel cuore un messaggio da esprimere. Aiuta le persone che si rivolgono a lei a esprimerlo attraverso un libro, aiutandole a trovare le parole, le immagini, i documenti, accompagnandole fino alla stampa. Cura per Più Notizie una rubrica di libri sul territorio. Ha da poco realizzato il suo “sogno nel cassetto” ovvero curare una collana dedicata alle autobiografie. Per La Rilegatrice, marchio editoriale della casa editrice White Line di Faenza, cura due collane di significative storie di vita vera, valori, insegnamenti: Taccuini autobiografici, e Taccuini d’artista (dedicata a tutti coloro che creano per professione). Con esse vuole creare una grande famiglia di autori che desiderano condividere le loro esperienze di vita.

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