L’arte merita di essere celebrata in tutte le sue forme, dal mosaico alla fotografia, passando per quadri e istallazioni di ogni genere. Ravenna e il suo territorio sono ricche di artisti e opere d’arte che attendono solo di essere scoperte. Ecco perchè ogni mese vi proponiamo 10 mostre da vedere a Ravenna e dintorni.
Il percorso della mostra, articolata in sezioni, ripercorre le tappe di questa rinascita legata all’affermazione della pittura murale e alla decorazione architettonica, passando poi in rassegna gli artisti più importanti che si sono confrontati con questa antica tecnica nel corso del secolo scorso fino ad arrivare agli esiti più originali dell’oggi.
Fino al 12 gennaio 2025 al MAR
Per questa 9° edizione di Dante Plus sono stati selezionati 40 tra artisti e artiste che compongono un percorso variegato, ricco e irriverente. Dante è il poeta più conosciuto al mondo e la Divina Commedia ha sicuramente influenzato la fantasia di ogni generazione venuta dopo di essa. L’anniversario dei 200 anni della morte di Lord Byron offre l’opportunità di riflettere sulla ricchezza e la diversità del patrimonio letterario moderno europeo. Entrambi gli autori lasceranno un’impronta indelebile nella letteratura mondiale.
Fino al 29 settembre 2024 alla Biblioteca Oriani
Gio Ponti fu uno dei massimi divulgatori del Made in Italy già a partire dagli anni Venti, quando divenne direttore artistico della Richard Ginori dando il via a un rinnovamento della produzione. Alla figura di architetto, designer e intellettuale è dedicata la mostra al MIC Faenza “Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967” a cura di Stefania Cretella.
Fino al 13 ottobre al MIC di Faenza
La mostra “Specchio delle mie brame” prende in esame l’autoritratto attraverso 120 anni di storia, dalla prima opera esposta, l’autoritratto di Antonio Mancini che si toglie il cappello come a dare il benvenuto ai visitatori, fino alle opere più recenti.
Fino a domenica 18 agosto ai Magazzini del Sale di Cervia
“Il segno dell’acqua” è la nuova mostra personale di Andrea Bernabini a cura di Serena Simoni allestita presso Palazzo San Giacomo a Russi. 60 immaginifrutto di una documentazione dalla forte impronta Artistica, che si concentra sulle alluvioni di maggio 2023, invitando il pubblico a porsi domande sul futuro del nostro territorio, in particolare sul rapporto con l’ecosistema da cui dipendiamo.
Fino al 16 settembre 2024 a palazzo San Giacomo
Giulio Ruffini è stato un pittore romagnolo della corrente neorealista. In questa occasione viene presentata una serie di sue opere a carattere religioso degli anni Cinquanta e Sessanta, in cui la figura del Cristo crocifisso assurge a simbolo non solo di speranza, di salvezza e di vita ma anche del dolore inflitto agli umiliati di tutti i tempi e del rifiuto di ogni ingiustizia.
Fino al 1 settembre
La mostra rappresenta angoli naturalistici che evocano l’anima del territorio. Il racconto pittorico pone l’accento sul mondo legato soprattutto al mare e alle saline che costituiscono l’identità di Cervia. Attraverso le opere sarà possibile quindi immergersi nell’atmosfera degli ambienti dedicati alla storia della civiltà del sale e nei paesaggi unici della salina, fra acque, flora, fauna e i cieli sfumati di arancio dei suoi tramonti meravigliosi e del mare che caratterizza profondamente il nostro territorio
Fino al 31 agosto al MUSA
La mostra “l’Arte di Simone Crespi” è la sintesi tra visionarietà contemporanea e tematiche universali-esistenziali, trattati con uno stile che oscilla tra il neosurrealismo e citazioni ironiche pescate nel repertorio figurativo antico che da sempre caratterizzano l’artista.
Fino all’1 settembre al MIC
Giovanni Fabbri era il pittore ‘Agrimensore’. Un pittore che aveva sempre avuto a che fare con la terra, e non solo perché l’aveva coltivata e continuava a farlo, ma per quanto di autentico, genuino, terragno appunto egli continuava a rappresentare. Nelle sue opere i colori giungono perfino ad accendersi, talvolta a intenerirsi come in un ‘ultimo naturalista’ di memoria arcangeliana, e perfino ad addolcirsi come nella memoria di Fautrier.
Fino all’1 settembre 2024 alla Galleria FaroArte a Largo W. Magnavacchi,6
Nelle tele di Morigi germina l’occhio caldo del sole d’estate presente nella lirica fiabesca della Deledda. Toni quieti, riarsi e ignifughi che magicano le riflessioni del tramonto fra le quali si sfidano le fantasticherie di pittore e scrittrice, gli impetuosi e cordiali caratteri di Romagna e Sardegna. Sinceramente bugiardi fra tavolozza e scrittoio, nell’arte della sublime finzione mediata in colori, versi, pennelli, fogli a superare ciò che chiamiamo verità.
Dal 3 al 31 agosto allo Studio storico del Maestro a Milano Marittima
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