Categories: 10 mostre da vedere

10 mostre da vedere a gennaio a Ravenna e dintorni

Tutti i titoli in rosso sono cliccabili per ulteriori approfondimenti sull’evento.

“Equilibri instabili” di Giuliana Balice – Ravenna

Dal 14 gennaio all’1 aprile alla Fondazione Sabe per l’arte

La ricerca artistica di Giuliana Balice con una selezione di 16 opere che vanno dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Dieci del Duemila. Abbandonata la figurazione naturalistica, l’artista si concentra sulle valenze percettive delle forme geometriche nella loro articolazione spaziale. La determinazione di un campo esperienziale per dislocazioni di moduli e volumi statici e dinamici, leggeri o pesanti, è infatti una delle costanti della sua ricerca. Le sue strutture tendono al dialogo con un certo minimalismo, ma si distaccano da quest’ultimo per la maggiore dinamicità e obliquità che spesso assumono.[vc_single_image image=”33579″ img_size=”full”]

“Il paesaggio. Sentieri battuti e nuove prospettive” a cura di Davide Caroli – Bagnacavallo

Fino al 5 marzo al Museo Civico delle Cappuccine
Apertura martedì e mercoledì delle 15 alle 18, giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19

Una mostra collettiva a cura di Davide Caroli che presenta una lettura contemporanea della raffigurazione del tema paesaggistico, con particolare attenzione agli esempi più interessanti emergenti a livello nazionale. L’ecologia, l’ecologismo, lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente hanno portato questo tema ad essere in evidenza e in tendenza nella discussione politica, sociale e generazionale per l’urgenza con cui ad esempio si stanno rivelando avviati su un piano inclinato le mutazioni del clima che avranno ripercussioni anche sulle nostre società.[vc_single_image image=”31046″ img_size=”full”]

“Il colore della vita. Quadri d’Africa e di Romagna” di Amissao Lima – Alfonsine

Fino al 15 gennaio al Museo della Battaglia del Senio
Apertura lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 12, mercoledì dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle 17; possibili visite la domenica su richiesta.

La mostra si configura come una piccola antologia della pittura espressa da Amissao Lima nel corso della sua ormai lunga carriera artistica, iniziata all’Accademia di belle arti di Ravenna come allievo di Umberto Folli e proseguita poi all’insegna di una contenuta e sincera libertà espressiva nutrita da passione e sentimento. Due sono i filoni tematici che scandiscono l’ordinamento espositivo: quello africano d’origine e quello romagnolo di formazione e di lavoro.[vc_single_image image=”31766″ img_size=”full”]

“Solstizio d’inverno”. Il nuovo lavoro di Alessandro Sicioldr – Ravenna

Fino al 21 febbraio alla Biblioteca Classense
Apertura da martedì a sabato, dalle 9 alle 18.30

Il nuovo grande lavoro pittorico di Alessandro Sicioldr, creato e pensato per salutare il solstizio d’inverno in dialogo con il prezioso elemento musivo pavimentale del VI secolo d.c. ospitato nella stessa sala. I soggetti dei suoi dipinti sono immagini provenienti dall’inconscio, che rappresenta con una miscela di tecniche contemporanee e tradizionali. Nelle sue opere crea atmosfere oniriche in cui visioni e suggestioni personali si fondono a simboli e immaginari storici. Nonostante la giovane età, l’artista ha già attirato l’attenzione internazionale, dimostrando una grande abilità tecnica e una capacità visionaria supportate da studi che abbracciano diversi campi disciplinari.[vc_single_image image=”32265″ img_size=”full”]

Le opere di Francesco Nonni – Faenza

Fino al 14 gennaio alla Bottega Bertaccini
Apertura dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30

La Fototeca Manfrediana è entrata in possesso di un cospicuo numero di lastre fotografiche originali (circa 350) che documentano l’attività di Francesco Nonni e di un gruppo di numerosi amici (letterati, intellettuali, artisti) che si erano raccolti prima nel Cenacolo Baccarini (fino al 1907) e in seguito nella casa di Antonio Missiroli (fino al 1914). Sarà possibile vedere una scelta di 40 scatti provenienti dal fondo acquisito. Si tratta di una preziosa testimonianza visiva che va dagli inizi del Novecento fino agli anni 1914-15 quando Nonni andrà in guerra.[vc_single_image image=”34807″ img_size=”full”]

“La vita nascosta delle cose” e “100 bambini. Un omaggio a Gianni Rodari” di Marianna Balducci – Massa Lombarda

Fino al 18 gennaio al Centro Culturale Venturini
Apertura lunedì dalle 15 alle 18.30, dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 12:30 e dalle 15 alle 18.30 e sabato dalle 9.30 alle 12.30

L’artista presenterà al Centro Culturale Venturini “La vita nascosta delle cose” che, attraverso la combinazione dei disegni e delle storie di Marianna Balducci con le fotografie di Fabio Gervasoni, gli oggetti si trasformano invitando il lettore a giocare con loro, a ribaltare il punto di vista consueto in favore della fantasia. Mentre i “100 bambini” è un progetto nato per ricordare Gianni Rodari nell’anno in cui avrebbe compiuto 100 anni. Attraverso la combinazione tra fotografia e disegno, Marianna Balducci coinvolge i suoi lettori frugando tra le pagine del loro album di famiglia e inventando nuove storie per fare una rivoluzione che è un tributo all’infanzia di ciascuno di noi. Si tratta di 100 cartoline per giocare con le storie, per fare la conoscenza di bambini intraprendenti, fantasiosi, liberi, per i bambini di oggi, di ieri, di sempre. Un progetto collettivo nato sul web e diventato poi un’edizione limitata “in scatola” e una mostra.[vc_single_image image=”31678″ img_size=”full”]

“Fuor di Nebbia” – Ravenna

Dal 14 al 29 gennaio alla Pallavicini22 Art Gallery
Apertura dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19.

La mostra sull’opera di Stefania Salti, vede esposte tele, metalli e incisioni realizzate dall’artista nell’ultimo ventennio. L’artista vuole ha realizzato un lavoro che vuole dipingere l’esterno e l’interno della sua persona, non linguaggi e materiali diversi per rappresentare i diversi pellegrinaggi dell’anima.[vc_single_image image=”33941″ img_size=”full”]

“Il primo fascismo nel ravennate 1919-1923”– Ravenna

Dal 14 al 31 gennaio nell’ex chiesa in Albis (piazza D. A. Farini)
Apertura martedì e venerdì dalle 9 alle 12, sabato dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18, domenica dalle 9 alle 12

Una mostra dedicata al Fascismo in arrivo a Ravenna Si tratta di un’esposizione che inquadra le tensioni sociali e politiche del primo dopoguerra e l’affermazione dello squadrismo nella nostra Provincia, con attenzione per gli episodi di violenza e la formazione di una nuova classe politica. Immagini d’epoca e apparati critici compongono la mostra descrivendo le dinamiche e le cronache locali che portarono il primo movimento dei Fasci alla violenta penetrazione di uno spazio politico come la Romagna di quei tempi. La mostra ricorda inoltre le numerose vittime di quel periodo e le personalità del fascismo locale che avrebbero presto ricoperto ruoli decisivi nel Ventennio.[vc_single_image image=”34401″ img_size=”full”]

“I Giusti in Emilia-Romagna” – Bagnacavallo

Al Palazzo Vecchio fino al 20 gennaio prima e dopo le proiezioni della rassegna “Cinema Palazzo Vecchio”

Le storie dei 76 Giusti emiliano-romagnoli che diedero protezione agli ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali, dall’8 settembre 1943 fino alla fine della seconda guerra mondiale. In mostra vengono raccontati alcuni dei tanti episodi di salvataggio, operati dentro e fuori dal territorio regionale da persone per lo più comuni, spesso di umili condizioni, che aiutarono numerose famiglie ebree a nascondersi e mettersi in salvo e perciò riconosciuti dallo Yad Vashem, il centro studi di Gerusalemme dedicato alla Shoah, “Giusti tra le nazioni”. Fra questi, si racconta anche dei bagnacavallesi Tambini e Dalla Valle, che aiutarono nella fuga la famiglia ebrea Weiss Galandauer.[vc_single_image image=”34381″ img_size=”full”]

“Mia madre come capolavoro” di Raniero Bittante – Ravenna

Dal 9 al 20 gennaio alla MonoGao21

L’artista Raniero Bittante mette in mostra un racconto che dura ben 8 anni intitolato “Mia Madre come capolavoro”. Si tratta di una sorta di diario personale che l’artista mostra al pubblico, raccontando quella che è la malattia che ha colpito sua madre, cioè il Parkinson. Egli ha dato vita al diario man mano che la malattia della madre avanzava, per far in modo di appuntarsi tutti i momenti più importanti o drammatici di questo difficile percorso. La mostra è composta da fotografie, stampe e libri dell’artista che hanno come tema principale la “Casa”, che in questo caso rappresenta un ricordo del passato quando ancora si viveva nell’normalità.[vc_single_image image=”34791″ img_size=”full”]

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