Agosto è nostalgia. L’estate sta per finire, le giornate si accorciano e la mente va inevitabilmente alle estati della nostra infanzia o a quelle che non abbiamo mai vissuto. L’epoca d’oro riviera romagnola o della Versilia, il boom economico in cui si girava mezza Italia a bordo di una Lancia decapottabile; i tempi in cui potevamo incontrare Fiorello ad animare una serata qualunque in un bar sconosciuto. Ma anche le estati di una rockstar in convalescenza, quelle di un laureato annoiato dalla vita, quelle di due intellettuali che cercano un posto tranquillo in cui lavorare o una vacanza padre e figlia girata in Super8. Ecco una carrellata di 10 film da vedere ad agosto tra passato e presente.
Per parlare di estate e cinema, non si può non partire da un classico della ‘commedia all’italiana‘, firmato Dino Risi, “Il Sorpasso” (1962). In un Italia che sta cambiando, nel pieno del boom economico, nel giorno di Ferragosto, un timido studente universitario (Jean-Louis Trintignant), viene coinvolto da un quarantenne sfacciato e immaturo (Vittorio Gassman) in un viaggio tragicomico a bordo della mitica Lancia Aurelia decappottabile. Da qui un road movie, che è anche un confronto tra generazione e una rappresentazione dell’estate italiana.
Per chi ancora non l’avesse visto, un film da recuperare, uscito nel 2022, è “Aftersun“, che racconta di una vacanza padre e figlia, fatta in Turchia negli anni ’90. La figlia, Sophie, ormai adulta cerca di conoscere meglio il padre (Paul Mescal) attraverso i ricordi di una loro vacanza insieme, quando il padre aveva 30 anni e lei 11. A scavare nella memoria sono i video della vacanza, girati in Super8, dove i due sembrano godersi spensieratamente il tempo insieme. Tuttavia, qualcosa rimane sempre ai margini dell’inquadratura: uno sguardo sofferente, un pianto nascosto.
È indimenticabile Dustin Hoffman ne “Il Laureato” che, a bordo del duetto rosso, è diviso tra due donne amiche di famiglia: Elaine e sua madre, la signora Robinson. Un classico del cinema che si muove nel lento ritmo dell’estate a bordo piscina di un neolaureato, che – come tanti – non sa bene cosa fare della sua vita e perciò decide di incasinarsela.
Si torna nel Mediterraneo con il film “A Bigger Splash“, dell’acclamato regista Luca Guadagnino. Tra le vie e i dammusi di Pantelleria, una rockstar in convalescenza e il suo compagno consumano le loro giornate a bordo piscina. Marianne (Tilda Swinton) ha subito un intervento alle corde vocali, mentre Paul è sopravvissuto al suicidio. I due ricevono la visita di Harry, ex di lei, logorroico e sopra le righe, che si porta dietro la sua ritrovata figlia 20enne, Penelope (Dakota Johnson). Inevitabile lo sgretolarsi di tutti gli equilibri.
Da un’isola italiana all’altra, non possiamo non citare “Caro Diario” (1993), che racconta ironicamente l’estate di Nanni Moretti. Diviso in tre capitoli, “In Vespa” Moretti percorre strade e quartieri romani in estate. In “Isole” Moretti va a trovare alle Eolie l’amico Gerardo (Renato Carpentieri) e con lui inizia un tour tra le isole Eolie per trovare un luogo in cui lavorare in pace. L’amico, convinto detrattore dei programmi televisivi, troverà il modo per convertirsi a ‘Beautiful’ e a ‘Chi l’ha visto?’ Il 3° capitolo “Medici” racconta i tentativi compiuti da Moretti per risolvere un problema di intenso prurito che lo tormentava
Rimaniamo nel Mediterraneo con “Travolti da un insolito destino” (1974), un film della regista Lina Wertmüller, scomparsa nel 2021, che ha iniziato la sua carriera come aiuto regista nientemeno che di Federico Fellini.
Raffaella è una ricca industriale milanese che trascorre le vacanze su uno yacht nel Mediterraneo con i suoi amici. Tra i marinai al suo servizio c’è un rude comunista siciliano, Gennarino (Giancarlo Giannini). Durante una gita in gommone i due naufragano su un’isola deserta e avviene un’inversione delle parti: da oppresso il marinaio diventa l’oppressore. Raffaella viene schiavizzata e maltrattata, finché tra i due non scoppia la passione…
Poco prima che la commedia all’italiana scadesse nel cinepanettone, “Sapore di mare” (1983) raccontava l’estate di un gruppo di ragazzi nella Versilia degli anni Sessanta, tra picnic, giochi di spiaggia, l’intrecciarsi dei flirt e delle delusioni, i falò notturni in riva al mare. Tutti i tipi di adolescenti, dall’aspirante playboy ai figli di papà, dal ragazzino innamorato della signora alla coppia che “fa sul serio”. Un film da rivedere sull’onda della nostalgia e sul filo delle più belle canzoni degli anni Sessanta.
“Il talento di Mr. Ripley” (1999) è un film ambientato tra Stati Uniti, Sud Italia e Roma, con un indimenticabile cameo di Fiorello. A New York, il giovane e spiantato Tom Ripley (Matt Damon) viene incaricato dal milionario Herbert Greenleaf di recarsi in Italia per convincere il suo viziato figlio Dickie (Jude Law) a tornare in America. L’uomo accetta la proposta e arriva a Mongibello, dove conquista la fiducia e l’amicizia di Dickie e della sua fidanzata, Marge Sherwood (Gwyneth Paltrow). Ma con il passare del tempo, Ripley finisce per insinuarsi sempre più nelle loro vite, con conseguenze oscure.
“Stand by me – Ricordo di un’estate” è il titolo del film di Rob Rainer (1956), tratto dal racconto di Stephen King “The body”. Un film che racconta l’estate che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di quattro amici. È l’estate del 1959 nella cittadina di Castlerock, Oregon, quando quattro amici vengono a sapere che un gruppo di teppisti hanno trovato il corpo di Ray Brower, un ragazzo della loro città, scomparso da qualche giorno. I quattro amici decidono quindi d’intraprendere un viaggio per trovare Ray.
Paolo Virzì è forse tra i registi contemporanei ce ha raccontato di più l’estate italiana, prima con “Ferie d’Agosto” (1996), poi con “Notti Magiche” (2018), in cui ripercorre l’estate del 2006 con la vittoria dei Mondiali di Calcio. All’Isola di Ventotene arrivano in vacanza due gruppi di amici che si ritrovano in due casette una di fianco all’altra. Il primo è fatto da alternativi, verdi, comunisti: c’è chi suona canzoni rivoluzionarie, chi fa nudismo, chi si fa una ‘canna’. L’altro è formato da due famiglie di romani che hanno dei negozi, il telefonino e guardano tv spazzatura. Ben presto le due fazioni arrivano ai ferri corti.
Gianni (Di Gregorio) deve occuparsi dell’anziana madre, una nobildonna decaduta, capricciosa e un tantino opprimente. Madre e figlio vivono soli in un fatiscente appartamento nel centro di Roma e faticano a tirare avanti, ricoperti di debiti come sono. Nel bel mezzo dell’afa estiva Alfonso, l’amministratore, si presenta alla loro porta per riscuotere quanto gli è dovuto, ma propone a Gianni l’estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo “Pranzo di ferragosto” in modo che lui possa partire per le terme.
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