Verlicchi: «La vicenda Pini parte da La Pigna, Ausl e Regione si costituiscano parte civile»

L'ex deputato della Lega era stato arrestato il 22 giugno scorso con accuse tra cui corruzione e truffa ai danni dello Stato. Oggi Pini sta scontando la pena ai domiciliari. In questi giorni le procure di Forlì e Bologna hanno accolto la richiesta di patteggiamento

La vicenda di Gianluca Pini, all’epoca deputato della Lega, parte da un esposto del gruppo La Pigna, che ha generato un’indagine nel 2020. Indagato per aver fornito 3,3 milioni di mascherine dalla Cina all’Ausl Romagna per 6 milioni di euro, è stato arrestato il 22 giugno scorso con accuse tra cui corruzione e truffa ai danni dello Stato. Oggi Pini sta scontando la pena agli arresti domiciliari. In questi giorni le procure di Forlì e Bologna hanno accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dall’avvocato di Pini, perciò ex-deputato leghista potrebbe tornare a breve in libertà. Ecco il commento di Veronica Verlicchi, Capogruppo La Pigna, da cui la vicenda Pini-mascherine è partita.

Il commento di Veronica Verlicchi, La Pigna

«Come ormai ben noto, la vicenda che vede protagonista Gianluca Pini ha origine nell’esposto che La Pigna ha inoltrato nel 2020 alla Procura della Repubblica di Forlì. Ha generato una maxi indagine che ha portato a contestare all’ex onorevole della Lega Nord, in qualità proprietario e Legale Rappresentante della Codice srl, diversi capi d’accusa relativamente alla maxi fornitura di mascherine tramite affidamento diretto ad Ausl Romagna».

«È di oggi la notizia della richiesta di patteggiamento – commenta Verlicchi – avanzata dal Pini, il quale al momento del suo arresto aveva fermamente respinto ogni colpa; richiesta che pur non costituendo un’ammissione di colpevolezza, attesta che i fatti contenuti nell’esposto de La Pigna, così come le contestazioni della Procura della Repubblica di Forlì, non erano certo aleatori. Dal punto di vista del codice di procedura penale la sentenza di patteggiamento è comunque equiparata ad sentenza di condanna».

«Qualora il patteggiamento – afferma Verlicchi – venga convalidato dai GIP di Forlì e Bologna, calerebbe finalmente il sipario su una lunghissima stagione politica durata 20 anni, che ha permesso – grazie alle divisioni del centro destra – al Pd di vincere la quasi totalità delle elezioni comunali in tutta la Romagna. È giunto il momento di aprire una nuova stagione politica che veda unito non solo il centro destra e le formazioni civiche, ma anche le forze laiche e di centro – oggi alleate del centro sinistra – per mandare finalmente all’opposizione il Pd e la sinistra romagnola nei tanti (troppi) comuni che non ancora non amministra».

«E per quanto concerne Ausl Romagna e Regione Emilia-Romagna chiediamo al sindaco de Pascale,  in qualità di Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, di sollecitarli affinché si costituiscano parte civile».

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