22 Set 2024 15:13 - Politica
Verlicchi (La Pigna): «Il PD ha grosse responsabilità. Presenteremo esposto in procura»
Dopo gli eventi alluvionali che in questi giorni hanno coinvolto le località di Traversara e Villanova partono le prime indagini relative ai lavori e ai fondi stanziati per il loro svolgimento nel territorio.
di Redazione
Dopo alcune indagini la capogruppo de La Pigna Veronica Verlicchi spiega che nel 2011, la Regione Emilia Romagna, aveva deliberato un intervento sul fiume Lamone, per la messa in sicurezza delle località di Mezzano, Villanova e Traversara, per un importo complessivo di 1.200.000 euro, dandogli la massima priorità.
Nel 2023, la Regione Emilia Romagna, a distanza di 12 anni, senza avere realizzato l’intervento, ha addirittura deliberato, relatrice Irene Priolo, e alla presenza dell’allora Presidente della Regione Stefano Bonaccini, la riduzione del finanziamento per detto intervento di oltre 933.000 euro circa, trasferendo detta somma ad un intervento nella città di Parma.
«Dalla Relazione al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico, approvata con Delibera della Giunta Regionale n. 1877 del 19 dicembre 2011, si evince che la Regione Emilia-Romagna aveva indicato come priorità assoluta per la mitigazione del rischio idrogeologico – spiega Veronica Verlicchi – gli interventi denominati “Progetto di messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara” con risezionamenti e muri di difesa, per un importo di 1.200.000 euro. Era inoltre prevista la riqualificazione fluviale e la creazione di aree di laminazione tramite espropri e/o servitù di ampie golene, abbassamenti e rinaturalizzazioni nelle località di Mezzano e Boncellino, per un importo di 1.800.000 euro.»
Il Lamone e i suoi problemi
Per quanto riguarda il fiume Lamone, la Pigna spiega che il Piano Stralcio della Regione Emilia-Romagna evidenzia più volte come punti critici il tratto Villanova–Traversara, l’abitato di Traversara, la messa in sicurezza della passerella di Traversara e del ponte della linea ferroviaria Ravenna–Castel Bolognese. Secondo questo piano, tutti i ponti riducono parzialmente la sezione idraulica. I restringimenti maggiori sono causati dal ponte comunale di Grattacoppa, dalle passerelle di Villanova e Traversara e dal ponte FS Castel Bolognese-Ravenna.
Questo tratto vallivo, caratterizzato da forte “pensilità”, presenta anche problemi di resistenza delle arginature, aggravati dalla presenza di tane di istrici e nutrie, come rilevato dai tecnici regionali. Il Lamone soffre inoltre di diffusi problemi di manutenzione ordinaria, necessitando di interventi per il taglio della vegetazione e per la sistemazione delle sponde.
Le colpe del PD
«Questa è la prova – dichiara la Verlicchi – che la Regione, pur consapevole dei rischi, non ha fatto nulla dal 2011 per risolvere il problema, in particolare per quanto riguarda il taglio della vegetazione nell’alveo del fiume, l’eliminazione delle tane di istrici e nutrie, e la sistemazione degli argini, consentendo così un aggravamento della situazione. Pur di non spendere 1.200.000 euro per la messa in sicurezza delle località di Mezzano, Villanova e Traversara, e 1.800.000 euro per la riqualificazione fluviale e la creazione di aree di laminazione a Mezzano e Boncellino, la Regione Emilia-Romagna aveva inserito questi interventi in un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente già dal novembre 2010»
«Ma c’è di più. A distanza di 12 anni dalla delibera del 2011, la Regione Emilia-Romagna, con delibera n. 195 del 13 febbraio 2023, approvata in presenza del Presidente Stefano Bonaccini e della relatrice Irene Priolo (Assessore alla Transizione Ecologica, Contrasto al Cambiamento Climatico, Difesa del Suolo e della Costa, e Protezione Civile), ha ridotto l’importo per la messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova e Traversara da 1.200.000 euro a 266.853,25 euro, con una riduzione di oltre 933.000 euro».
Le responsabilità del PD
La Pigna sostiene che questa decisione è stata presa per trasferire tali fondi a favore della messa in sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno, come espressamente citato nella suddetta delibera. Tale scelta ha ovviamente precluso la realizzazione della messa in sicurezza delle località di Traversara, Mezzano e Villanova, favorendo invece un altro intervento nella zona emiliana, da cui proviene il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
«Questi fatti dimostrano le gravi responsabilità del PD, di Stefano Bonaccini, di Irene Priolo e anche di Michele de Pascale, nella sua duplice veste di Presidente della Provincia di Ravenna e Sindaco del Comune di Ravenna, con poteri di ordinanza come Autorità di Protezione Civile Comunale, relativamente agli eventi del maggio 2023 e di quelli recenti. La Lista Civica La Pigna aveva già presentato nel 2019, e poi nuovamente a gennaio 2023, al Sindaco de Pascale, un piano di interventi elaborato da ingegneri idraulici di comprovata esperienza e professionalità per la messa in sicurezza del territorio ravennate, classificato dall’ISPRA (ente del Ministero dell’Ambiente) come ad altissimo rischio idrogeologico».
L’esposto de La Pigna
«Questo piano è stato bocciato dal PD, dal PRI e dal resto della maggioranza con l’assurda motivazione che, in caso di alluvione, si allagherebbero solo Faenza, Cesena e Forlì, ma non Ravenna. Inoltre, l’Assessore Del Conte, durante la seduta del 26 giugno 2023 della Commissione Consiliare Ambiente e Transizione Ecologica, ha affermato che gli interventi richiesti erano già in corso e in parte realizzati da tempo. L’affermazione inaccettabile, per cui dovrebbe vergognarsi e dimettersi. – concludono dalla Pigna – Alla luce di queste responsabilità, di Regione Emilia Romagna e Comune di Ravenna, il Gruppo Consiliare La Pigna presenterà immediatamente un esposto circostanziato e dettagliato alla Procura della Repubblica di Ravenna riguardante la mancata realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza di Mezzano, Traversara e Villanova, che la Regione aveva definito come massimamente prioritario già nel 2011».
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