La Facoltà di Ingegneria del Campus di Ravenna è stata occupata dagli studenti pro-Palestina

La manifestazione studentesca è partita nella giornata del 22 maggio, guidata da Cambiare Rotta Emilia-Romagna e Centro Sociale Autogestito Spartaco. «Chiediamo che vengano annullati gli accordi con Eni, Snam e Leonardo, aziende complici del genocidio. Vogliamo queste aziende fuori dall'Università»

Nella giornata di ieri, 22 maggio, la sede della Facoltà di Ingegneria del Campus di Ravenna in via Tombesi dell’Ova 55 è stata occupata dagli studenti pro-Palestina. Lo scrivono sui social Cambiare Rotta Emilia-Romagna e il Centro Sociale Autogestito Spartaco.

Viola Clemente, studentessa di cooperazione internazionale racconta a Più Notizie: «Abbiamo deciso di occupare la facoltà di Ingegneria per questioni che riguardano gli accordi con Eni, Snam e Leonardo, che sono complici in maniera più o meno dirette del genocidio. Non vogliamo queste aziende dentro l’Università. In quanto studentesse e studenti chiediamo al Campus di Ravenna di prendere una posizione sul genocidio in Palestina».

La sede, parte dell’Università di Bologna, Facoltà di Ingegneria Edile, è occupata dagli studenti con tende e bandiere. Sulla facciata uno striscione “From Ravenna to Rafah”.

Le proteste studentesche di Ravenna ricordano quelle dei Campus di tutto il mondo, partite dalla Columbia University di New York, poi sgomberata dalla polizia. L’occupazione di Ravenna è in vista della manifestazione nazionale che si terrà in primo giugno e l’assemblea nazionale del movimento universitario pro-Palestina (2-3 giugno).

Resistenza Popolare di Ravenna comunica il suo sostegno gli studenti che stanno occupando la facoltà di ingegneria nel campus di Ravenna

Leggi anche: Sciopero studentesco al Corradini il 19 aprile. Contro la guerra e lo sfruttamento delle risorse

Dalla stessa categoria