
Foto: Domenico Bressan
Di istituire una zona franca nel Porto di Ravenna si iniziò a parlare negli anni ‘90. Lo fece l’allora Partito Liberale con tanto di proposta di Legge avanzata da Antonio Patuelli, all’epoca parlamentare della nostra circoscrizione.
Non se ne fece niente. Ma l’idea è rimasta in piedi e ora viene riproposta e si concretizza con la recente sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione Emilia Romagna, Autorità Portuale e Agenzia delle Dogane.
Evidenti gli obiettivi: dare ulteriore slancio al nostro scalo marittimo, sostenere la competitività delle imprese all’estero, attrarre nuovi investimenti nell’area dello scalo.
Ne è convinto il Presidente della Regione: «In questo modo il porto di Ravenna potrà diventare più competitivo rispetto agli scali vicini con minori costi per le merci extra Ue importate e con benefici a cascata per l’intera economia regionale», ha detto Stefano Bonaccini.
Il protocollo siglato prevede la realizzazione di un’avanzata logistica intermodale ed è la premessa per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata e della Zona Franca Portuale, considerati importanti volani per l’interscambio commerciale tra Emilia Romagna e Paesi Extra Ue, rendendo il Porto di Ravenna sempre più attrattivo e conveniente per gli operatori italiani ed esteri.
La prevista zona franca potrebbe interessare un’area di circa 200 ettari in ambito portuale già servita da collegamenti stradali e ferroviari che rientra nel Progetto Hub dell’Auorità Portuale di Ravenna i cui cantieri sono già stati avviati. Diviso in due fasi, prevede interventi per 465 milioni di euro per realizzazione di banchine, terminal, approfondimento fondali e adeguamenti strutturali.
In questo ambito la zona franca costituirà un sicuro punto di forza dello scalo marittimo ravennate nei confronti dei più diretti competitor, come sottolinea anche il Presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, secondo cui «Ravenna con le sue strutture rappresenta un caso forse unico nella portualità italiana e la possibilità di avere una zona franca doganale renderà le nostre aree certamente più attrattive per tutti gli operatori e gli investitori interessati al nostro porto».