13 Dic 2024 14:42 - Ravenna
Un laboratorio mobile di simulazione per l’ospedale di Ravenna
La simulazione consiste nella ricostruzione, con l’uso di un manichino, di un caso concreto che necessita di un intervento rianimatorio o di una procedura d’urgenza.
di Redazione
Un laboratorio mobile di simulazione medica avanzata per la formazione e l’aggiornamento del personale medico e infermieristico. È questo l’innovativo progetto che si sta realizzando presso l’Unità operativa di Anestesia e rianimazione dell’ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna, grazie alla generosità della famiglia Malpassi che ha deciso di donare al reparto un sistema di telecamere wireless motorizzate a circuito chiuso, in memoria della signora Anna Gelosi, madre e nonna dei donatori.
La formazione dei professionisti sanitari è caratterizzata da anni di studio per il conseguimento del titolo, ma ciò non è sufficiente: è necessario un costante aggiornamento teorico e pratico. L’idea innovativa dell’equipe di anestesisti-rianimatori di Ravenna, guidata dalla dr.ssa Marina Terzitta, è di sostituire la “sterile” aula in cui solitamente si tengono i corsi di formazione e portare il laboratorio direttamente all’interno dei reparti e delle sale dove quotidianamente medici e infermieri sono impegnati nella gestione dei pazienti.
In cosa consiste
La simulazione consiste nella ricostruzione, con l’uso di un manichino, di un caso concreto che necessita di un intervento rianimatorio o di una procedura d’urgenza. I sanitari “discenti” intervengono per risolvere il caso come farebbero nella realtà e lo svolgimento dell’intervento è ripreso dalle 4 telecamere oggetto della donazione e trasmesso in diretta in una stanza attigua in cui si trovano gli altri partecipanti al corso e gli istruttori, stimolando commenti e discussioni. Questo permette non solo di operare in modo realistico ma anche di rivedere e approfondire successivamente i momenti salienti dell’intervento.
Questo nuovo format di laboratorio consente a medici e infermieri di imparare nuove procedure e affinare la pratica direttamente nei luoghi in cui è solito operare, migliorando la propria competenza e capacità di agire e reagire quando il caso clinico si presenterà nella realtà e incrementando le capacità di interazione con l’intera equipe con cui si trova ad operare.