Stamattina sciopero generale di Cgil e Uil: “Chiediamo al governo una forte e chiara giustizia sociale”

Oggi sciopero generale di Cgil e Uil

In occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, questa mattina si sono svolte diverse assemblee pubbliche in provincia di Ravenna. Dalle 10 alle 12, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati si sono ritrovati in piazza XX Settembre a Ravenna, in Largo della Repubblica a Lugo, in piazza Gramsci ad Alfonsine, in piazza della Libertà a Faenza, in viale Roma a Cervia e in piazza della Libertà a Bagnacavallo. Contemporaneamente Spi Cgil e Uil Pensionati hanno dato vita a numerosi volantinaggi.
L’adesione allo sciopero è stata buona con punte molto alte nella scuola, nelle biblioteche, nei trasporti e al porto, nell’industria metalmeccanica, nell’agroindustria e nell’edilizia.

 

Alle 12 i rappresentanti dei sindacati sono stati ricevuti dal Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa.

“Pur nella difficoltà del momento – spiegano Marinella Melandri e Carlo Sama, rispettivamente segretaria generale della Cgil di Ravenna e segretario generale della Uil di Ravenna -, l’adesione allo sciopero e la presenza nelle piazze di lavoratrici e lavoratori, pensionati, precari e giovani testimoniano la volontà di mandare al Governo una richiesta forte e chiara di giustizia sociale. Cgil e Uil continueranno a battersi per interventi più giusti che possano dare risposte alla parte più debole del Paese e per affermare principi di equità e per combattere le emergenze del paese, a partire da quella salariale. Nell’incontro con il Prefetto, oltre a ribadire in modo dettagliato le richieste di modifica della manovra, Cgil e Uil hanno anche espresso la loro preoccupazione per le ricadute negative di questa legge di bilancio sulla tenuta dei servizi pubblici, a partire da sanità e istruzione, e sui bilanci dei Comuni che saranno impegnati in prima linea a rispondere a un bisogno sociale in crescita, senza ricevere il necessario sostegno da parte dello Stato. Il rischio è quello di un aumento della pressione fiscale locale, inaccettabile in questa fase, perché graverebbe ancora una volta sui lavoratori e pensionati a basso reddito”.[vc_single_image image=”32335″ img_size=”full”]

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