Spadoni (LpR): «Disservizi di Poste Italiane, ridotta al minimo la distribuzione capillare»

«Al posto della tradizionale buca delle lettere arriveranno le ‘smart letter box’ di nuova generazione più aderenti, come recita la nota delle Poste, alle “mutate esigenze della clientela sempre più digitalizzata” oltre al “calo di volumi di corrispondenza immessi nella cassetta”, Una scelta probabilmente necessaria ma destinata a creare disagi e che non invoglia certamente ad usare carta e penna ormai desuete»

«L’azienda delle Poste, sorta 160 anni fa per la gestione del monopolio dei servizi postali e telegrafici, ha subìto negli anni grandi trasformazioni. Sono lontani i ricordi dei portalettere muniti di un capiente borsone che a piedi o con la bicicletta raggiungevano le abitazioni per consegnare lettere, cartoline, comunicazioni e notifiche  di vario genere, svolgendo negli anni una funzione insostituibile», esordisce Gianfranco Spadoni, consigliere comunale di Lista per Ravenna di Ravenna.

«Attualmente la maggioranza azionaria appartiene alla cassa Depositi e Prestiti e al Ministero dell’Economia e Finanze con altre partecipazioni minoritarie, ma sul piano operativo gradualmente è stata ridotta al minimo la funzione di recapito della posta a domicilio. Da parte di molti cittadini sono segnalati, infatti, disservizi, consegna di notifiche in ritardo, un notevole rallentamento nella distribuzione di pacchi e corrispondenza, come non mancano casi di smarrimento di posta spedita o da ricevere», segnala Spadoni.

«D’altra parte, l’orientamento di ridurre al minimo la distribuzione capillare della corrispondenza è apparsa chiara sino dal momento in cui le cassette postali sono state chiuse o eliminate concentrando la spedizione nei pochi box fuori dagli uffici postali. Tra l’altro al posto della tradizionale buca delle lettere arriveranno le ‘smart letter box’ di nuova generazione più aderenti, come recita la nota delle Poste, alle “mutate esigenze della clientela sempre più digitalizzata” oltre al “calo di volumi di corrispondenza immessi nella cassetta”, Una scelta probabilmente necessaria ma destinata a creare disagi e che non invoglia certamente ad usare carta e penna ormai desuete», continua.

«Tuttavia al di là delle disposizioni del garante delle Comunicazioni che ha disposto di limitare il numero delle cassette rosse sparse sui territori, appare evidente la scelta di Poste Italiane di concentrare il proprio business su attività  decisamente più redditizie. Come, ad esempio la gestione dei risparmi e investimenti, i servizi finanziari, assicurativi e previdenziali, la gestione dei pagamenti e sistemi  digitali, sino ad arrivare  al rilascio dei passaporti. Servizi indubbiamente molto utili e necessari, che potrebbero, tuttavia, essere affiancati al miglioramento della distribuzione della posta nelle abitazioni oltre ad un più agevole sistema di spedizione della corrispondenza. Soprattutto a beneficio delle persone anziane o con difficoltà  di spostamento», conclude.

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