06 Dic 2023 16:55 - Cronaca
Sicurezza sul lavoro: a Ravenna incoraggiate calo del 39,61% delle malattie professionali
Le denunce di infortuni sono diminuite del 4.85%, raggiungendo quota 5.732, si sono verificati 9 incidenti (-1)
di Redazione
Il panorama della sicurezza sul lavoro in Romagna nel corso del 2023 rivela una tendenza positiva nei primi dieci mesi dell’anno, con una riduzione significativa degli infortuni denunciati sia a livello regionale che provinciale. Tuttavia, emergono alcune criticità che richiamano l’attenzione sul fronte delle malattie professionali.
In Emilia-Romagna, si è registrato un calo del 6.21% negli infortuni denunciati, con un totale di 64.546 casi. Nonostante questo miglioramento, i numeri rimangono ancora elevati, sottolineando la necessità di continuare gli sforzi per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Preoccupano i dati riguardanti gli infortuni mortali: le segnalazioni di incidenti mortali sono state complessivamente 77 (+5) nella regione Emilia-Romagna, registrando un incremento del 6,94%.
La situazione a Ravenna
Analizzando la provincia di Ravenna le denunce di infortuni sono diminuite del 4.85%, raggiungendo quota 5.732, si sono verificati 9 incidenti (-1). Unica provincia a presentare anche un incoraggiante calo delle malattie professionali con -39.61%
Le altre province della Romagna
Per gli infortuni la provincia di Forlì-Cesena ha evidenziato un calo del 3.61%, con 5.791 casi. Anche Rimini registra un calo del 2.49%, con un totale di 4.303 denunce. Questi dati positivi sottolineano l’importanza delle misure di prevenzione adottate, ma al contempo mettono in luce la necessità di mantenere elevata l’attenzione su questo fronte. Per incidenti mortali a Forlì-Cesena se ne sono contati 13 (+5) e infine Rimini ha registrato 2 incidenti (-2). Un ulteriore motivo di allarme è rappresentato dalle malattie professionali, che richiedono una maggiore attenzione e intervento. Nel 2022, a Rimini le malattie riconosciute hanno mostrato un preoccupante aumento del +4.40%, mentre nella provincia di Forlì-Cesena si è registrato un incremento significativo del +24.91%.
Le parole di Taraborelli, Rappresentante per la Sicurezza Territoriale di CISL Romagna
«Mi preoccupa profondamente l’incremento degli incidenti mortali nella regione emiliano-romagnola – dichiara Gino Taraborelli, Rappresentante per la Sicurezza Territoriale di CISL Romagna -. Nonostante il calo degli infortuni denunciati, l’aumento del 6.94% negli incidenti mortali richiede una seria riflessione da parte di tutte le parti coinvolte, dalle aziende alle istituzioni. È cruciale che ci sia un impegno di tutti per garantire un ambiente di lavoro autenticamente sicuro. L’aumento delle malattie professionali, soprattutto nella provincia di Forlì-Cesena e Rimini, richiede un’azione immediata e mirata. La sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici deve essere il fulcro di ogni decisione e strategia aziendale».
«Per affrontare questa sfida, è essenziale riconoscere il ruolo centrale dei lavoratori e delle lavoratrici – continua Taraborelli -. Non sono semplici esecutori, ma portatori di conoscenze preziose sulle dinamiche quotidiane del lavoro. Valorizzarli significa coinvolgerli attivamente nella definizione delle politiche di sicurezza, sfruttando la loro esperienza per identificare rischi specifici. I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST) sono un collegamento cruciale tra la base e la dirigenza. Coinvolgerli attivamente nelle strategie aziendali per la sicurezza non solo promuove una comunicazione più efficace, ma garantisce che le decisioni siano informate da un’ampia prospettiva che tiene conto delle reali sfide sul campo».
«Analizzare gli errori è fondamentale per un percorso verso una sicurezza sul lavoro più robusta. Creare un ambiente in cui gli errori possono essere discussi senza paura di ritorsioni permette di identificare le cause profonde degli incidenti, facilitando così la definizione di soluzioni preventive più efficaci. Ogni errore è un’opportunità di apprendimento».
«E’ importante investire sulla formazione e l’addestramento non come un evento isolato, ma come un processo continuo che evolve insieme alle esigenze e alle dinamiche del contesto lavorativo. Implementare programmi di formazione continua ed efficace per tutti i lavoratori è essenziale per rafforzare la consapevolezza sulla sicurezza sul lavoro e promuovere comportamenti responsabili.“Il cambiamento strategico per migliorare la sicurezza sul lavoro – conclude Taraborelli – richiede un’attenzione particolare ai lavoratori alle lavoratrici rendendoli protagonisti per costruire un futuro lavorativo più sicuro e sostenibile. Dobbiamo creare una vera e propria cultura della sicurezza in cui ogni persona si senta veramente responsabile e coinvolta valorizzando le buone pratiche e esperienze positive».