Schlein e de Pascale inaugurano la Festa Nazionale dell’Unità. Al centro il tema alluvione

Schlein: «Abbiamo scelto di essere qui a Ravenna per continuare a stare al fianco dei territori colpiti dall’alluvione e dalle frane, oggi come il primo giorno, per dare tutto il nostro contributo»

Ieri sera è stata la serata di apertura della Festa dell’Unità Nazionale del PD che accenderà il Pala De Andrè dal 30 agosto all’11 settembre con incontri politici, spettacoli musicali e appuntamenti per i più piccoli.

Ad inaugurare la Festa, la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. «La scelta di essere presente alla serata d’inizio è stata proprio dettata dalla volontà di essere più vicina alle popolazioni colpite dall’alluvione dello scorso maggio – afferma la Segretaria». Con la Segretaria sono intervenuti Alessandro Barattoni, segretario provinciale del Pd, Luigi Tosiani, segretario del Pd Emilia-Romagna e Michele De Pascale, sindaco di Ravenna.

Le parole della segretaria Schlein

«Aprire oggi a Ravenna la Festa dell’Unità Nazionale è un’emozione indescrivibile. Il Partito Democratico è una grande comunità, è una grande squadra e questo è il nostro tempo. Grazie alle migliaia di volontarie e volontari che rendono possibile questa meravigliosa Festa. Abbiamo scelto di essere qui a Ravenna per continuare a stare al fianco dei territori colpiti dall’alluvione e dalle frane in Emilia-Romagna, oggi come il primo giorno per dare tutto il nostro contributo. Territori, comunità, famiglie e imprese che, dopo le passerelle del governo con gli stivali nel fango, non hanno ancora visto 1 euro di quanto promesso. Siamo qui a chiedere serietà per questa terra, che non può e non deve essere lasciata sola».

Le parole del sindaco de Pascale

«La Festa dell’Unità Nazionale a Ravenna è una grande occasione di visibilità per la città e per tutta la Romagna, un’occasione che non viene offerta solo a chi ha un’idea politica determinata, ma che è a disposizione di tutti e tutte».

Tra i temi trattati, al centro sicuramente c’è quello dell’alluvione. Di seguito la parole del sindaco.

«Quello che ha colpito questa terra nel maggio di quest’anno è stato definito come il terzo peggiore evento di tutto il mondo rispetto ai dati prodotti. Un evento che ha creato danni enormi che sono ancora presenti nelle vite, nelle case, nelle imprese e nelle coscienze delle persone».

Non possiamo farcela da soli

«Noi romagnoli siamo molto orgogliosi della nostra resilienza, della nostra forza e della nostra capacità di reagire, però questa idea dei romagnoli gioiosi in grado di farcela da soli è un’idea falsa, che non corrisponde alla realtà e al dramma delle imprese o di chi è ancora fuori casa».

«Noi abbiamo avuto una disponibilità e un’apertura totale nei confronti del governo, perché davanti a un’emergenza nazionale un sindaco si aspetta che la provincia, la regione, lo stato siano dalla stessa parte, lavorino insieme, che esistano in quel momento solo i colori del tricolore e non quelli dei partiti. Poi ci siamo sentiti dire che il governo non è un bancomat, ecco allora mandiamo un messaggio: “Neanche i romagnoli sono un bancomat!”. Noi non stiamo chiedendo la carità, l’alluvione ha preso tutti, elettori di destra e di sinistra, non capisco cosa c’entrino le idee politiche di fronte a un fatto così drammatico».

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