San Vitale conquista il secondo posto a “Wiki Loves Monuments” con una foto di Francesco Marraccini

Il concorso fotografico di wikimedia ha visto, nell'edizione Italiana una gara fotografica dedicata agli edifici religiosi, con oltre oltre 52 mila foto e 946 partecipanti

Si è tenuta sabato a Roma la premiazione dell’edizione italiana di Wiki Loves Monuments, il concorso fotografico più grande al mondo che ogni anno è promosso dalle comunità di volontari dei progetti Wikimedia.

L’edizione italiana di quest’anno ha avuto come protagonista gli edifici religiosi, collaborazione con FIAF, con il patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Curia Romana e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nonché di ICOM Italia

Il secondo posto è stato vinto da uno scatto di Francesco Marraccini della vista interiore della cupola barocca della Basilica di San Vitale di Ravenna. Le foto caricate per questa edizione sono state oltre 52.000, con 946 partecipanti.

A superarla in bellezza solo la cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze con una foto dell’utente FrancescoSchiraldi85 che immortala lo storico edificio con la cupola del Brunelleschi al calar del sole.

Il progetto Wiki Loves Monuments

Promosso dalle comunità di volontari dei progetti Wikimedia, Wiki Loves Monuments rappresenta un’opportunità per la diffusione, promozione e tutela del patrimonio culturale di ben 93 Paesi.  Dalla sua prima edizione, il concorso ha contribuito a documentare milioni di monumenti, con oltre 3 milioni di immagini caricate nel mondo da più di 111.500 partecipanti. 

L’edizione italiana di Wiki Loves Monuments si svolge online, ogni settembre dal 2012: si tratta del più grande concorso fotografico del mondo che coinvolge fotografi professionisti e amatoriali per documentare i monumenti italiani su Wikipedia e sui progetti fratelli.

Dal 2012, oltre 10.000 partecipanti hanno caricato su Wikimedia Commons più di 240.000 fotografie, scegliendo tra oltre 85.000 monumenti fotografabili. Amministrazioni pubbliche, enti culturali e religiosi, proprietari privati e soprattutto un gran numero di volontari sono i veri pilastri dell’iniziativa.

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