«La ‘Torraccia’ non è solo un cumulo di pietre: è un pezzo di storia romagnola. Basta poco»

La lettera della cittadina G.B. ripercorre le giornate d'estate passate alla torre tra i Fiumi Uniti e Classe. Ricorda che lì sono ambientati film e racconti. Inoltre, propone serate di raccolta fondi

La maggioranza del Consiglio comunale ha votato  contro la mozione di Alvaro Ancisi per salvare la ‘Torraccia’, un simbolo ravennate nel mezzo della campagna di Classe a poco più di un chilometro dall’argine dei Fiumi Uniti. Anche Legacoop si era appellata al Comune per avere un progetto di riqualificazione e nuove risorse: la cooperativa Cab Terra, proprietaria della terra sui cui sorge, ha fatto molto negli ultimi anni, ma adesso impegna le sue risorse per riparare ai danni dell’alluvione sui suoi terreni. L’appello di una cittadina per salvare la ‘Torraccia’.

La proposta: serate con un pagamento simbolico per fare almeno le operazioni di messa in sicurezza e pulizia della ‘Torraccia’

«La Torraccia non è solo un cumulo di pietre ricoperte d’ erba – scrive G. B. -, rifugio di piccoli rettili, volatili e fauna selvatica, un manufatto storico di secoli fa, ma anche una testimonianza di un passato più recente che ha ispirato scrittori e artisti. Ed è ancora là, tenacemente e romanticamente ancorata alla terra, anche se tantissimi concittadini non la conoscono proprio».

«Penso che basterebbe poco per metterla un po’ più in sicurezza – continua la cittadina ravennate -. Nelle sere d’ estate non sarebbe male pensare a qualcosa nella Torraccia, sotto le stelle. Spero che qualcuno raccolga l’idea. Con un simbolico pagamento d’ingresso alle serate, potrebbe essere istituito un fondo almeno per ripulirla e consolidarla. Magari quando si vede che c’è qualche buona intenzione di conservare la Torraccia, potrebbe trovarsi qualche sponsor».

I ricordi: le sere d’estate, la ‘Torraccia’ nel cinema e nella letteratura

«Ho avuto la fortuna – racconta G. B., per tanti anni passati, di trascorrere giornate bellissime in questo angolo di campagna, sono salita molte volte sulla sommità della torre e devo dire che era emozionante e, anche se non sembra alta, di lassù la campagna era un gran bel vedere per occhi e spirito. Lunghe domeniche estive con il gruppo di amici che non vedevano l’ora di essere a questi incontri con tanto di pranzi all’aperto e pomeriggi con letture di poesie e partite a briscola e beccaccino. Anche l‘ing. Arnaldo Roncuzzi, profondo conoscitore di questo territorio, era spesso amabile “raccontatore” di storia, archeologia e acque. Forse in pochi lo sanno, ma sull’aia della Torraccia furono girati anche due film.». 

«Inoltre c’è anche tutta una letteratura interessante e curiosa ambientata alla Torraccia. Storia, miti e leggende.  Per non parlare dei molti fotografi, professionisti e non, che l hanno immortalata e quanta iconografia e pubblicazioni al riguardo esistano. Basta fare una visita ad alcune librerie ravennati specializzate, per trovare pubblicazioni con vari riferimenti».

«Ho avuto l’onore di essere stata una collaboratrice del Centro Relazioni Culturali di Ra, l’ultima rimasta con Walter Della Monica. Per uno degli ultimi libri usciti dal Centro  “Storie e leggende della vecchia Romagna”, raccolta di scritti di Francesco Segantini, tra i maggiori scrittori di Romagna. Ebbi l incarico di scegliere personalmente i testi da pubblicare. Da pag 174 a pag 178, il Delitto nella torre”, storia d amore e morte, è ambientato proprio nella Torraccia.

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