Saldi estivi: 213 euro la media di spesa per le famiglie secondo Confcommercio

I negozi di moda contribuiranno al contenimento dei prezzi e dell’inflazione. Dal comparto si attende una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio provincia di Ravenna quest’anno con i saldi estivi ogni famiglia spenderà in media 213 euro. In sostanza, si calcola che ogni persona spenderà in media circa 95 euro.

Rispetto agli anni passati, quest’anno i saldi partiranno in tutta Italia (ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano), evitando così un’inutile concorrenza tra territori.

Fari puntati, in particolare su abbigliamento e calzature, in quanto i consumatori potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione.

Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. Dal comparto ci si attende una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022.

Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal 1° luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online.

Guida “consapevole” agli acquisti

Confcommercio provincia di Ravenna ricorda una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (che è il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale. 

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