Russi: anni di maltrattamenti sulla moglie e minacce di morte via sms. Arrestato un uomo

Nonostante il divieto di avvicinamento, continuava lo stalking via mail e sms. Scatta la custodia cautelare in carcere

Un uomo di origini balcaniche è stato arrestato a Russi, nella tarda serata del 16 febbraio, per maltrattamenti in famiglia continuati. La moglie lo aveva denunciato ai Carabinieri, dopo anni di violenze, offese, minacce, lesioni e maltrattamenti, anche di fronte ai figli.

Le minacce via sms nonostante il divieto di avvicinamento

I militari lo hanno rintracciato e gli hanno notificato la misura di aggravamento di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Ravenna. Per tali fatti documentati e riferiti alla Procura della Repubblica di Ravenna, lo stesso era stato, in un primo tempo, destinatario della misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, e successivamente a causa della reiterazione dei reati all’obbligo di dimora a suo carico.

Ciononostante, l’arrestato con atteggiamento di sfida e noncurante delle misure restrittive già emesse a suo carico, ha proseguito con condotte antigiuridiche, questa volta consistite in numerosi sms di pesanti minacce, anche di morte, e-mail e telefonatenei confronti della vittima e che sono state dettagliatamente documentate e relazionate dai Carabinieri alla Procura della Repubblica di Ravenna, che, a sua volta, ha fatto emettere la nuova e più grave misura cautelare che i Carabinieri hanno eseguito, associando l’uomo alla Casa Circondariale di Ravenna.

Resta pertanto alta l’attenzione da parte delle diverse articolazioni provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della locale Procura della Repubblica ad intercettare prontamente le condotte rientranti nelle fattispecie del c.d. “Codice Rosso”, al fine di tutelare le vittime e procedere tempestivamente nei confronti degli autori. A tal proposito, resta fondamentale la collaborazione della persona offesa nel segnalare tempestivamente e senza remore alle Forze dell’Ordine le azioni patite, affinché si possa agire con la massima tempestività ed efficacia per interrompere condotte violente o vessatorie e proteggere la parte debole.

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