Roncalceci: ancora inagibile il ponte di via Pugliese. «Cittadini inascoltati e arrabbiati»

Cinzia Pasi segnala che a quasi un anno dall'alluvione, i lavori di ripristino non sono ancora stati effettuati. «Era tra le opere urgenti del Comune, da concludere entro il 2023. È un importante collegamento per i cittadini della zona. L'Amministrazione intervenga»

«È inaccettabile che a distanza di quasi un anno dagli eventi alluvionali che hanno duramente colpito la nostra zona (e non solo a causa di essi), il ponte di via Pugliese a Roncalceci risulti ancora chiuso al traffico», commenta Cinzia Pasi, del comitato cittadino.

«Va ricordato – sottolinea Pasi – che esso compare nell’elenco delle opere di urgenza stilato dal comune di Ravenna e già finanziato dalla struttura commissariale, il cui ripristino, se i tempi dichiarati fossero stati rispettati, doveva essere già stato attuato e concluso entro il 2023. Ma questo purtroppo non è avvenuto».

«La prolungata e a questo punto inaccettabile chiusura di questo ponte interrompe una strada secondaria, ma che risulta essere uno dei collegamenti fondamentali tra la nostra zona, i paesi limitrofi e soprattutto verso la città di Ravenna», commenta Pasi.

«Assurdo e poco funzionale obbligare i cittadini a transitare sulla via Ravegnana, appesantendo una strada già assai trafficata e pericolosa, o passare da Russi (almeno finché non chiuderanno anche il ponte sul Montone). Senza parlare poi del costo economico ed ambientale a cui si sottopongono i cittadini: tempi più  lunghi, più strada, più carburante più denaro, più inquinamento».

«Il perdurare di tale situazione pare rasentare il menefreghismo che l’Amministrazione sembra mettere in campo nonostante le tante segnalazioni inviate dai residenti. Ha quasi il sapore di un racconto di fantascienza o (forse) meglio di una comica, di come, dopo un anno nessuno abbia ancora ripristinato un ponticello lungo poco più di 3 metri».

«Attendiamo quindi trepidanti che qualcuno si palesi sul nostro territorio, che ci dia tempi certi sulla riapertura e che, alla luce di questo, un fumoso” faremo” si tramuti in un “stiamo già facendo”», conclude Cinzia Pasi.

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