Rocca Brancaleone di Ravenna, pronta per la “Festa medievale” il 17 e 18 settembre

Il 17 e il 18 settembre si apriranno le porte della Rocca Brancaleone per la sesta edizione della "Festa medievale"

Torna alla Rocca Brancaleone la sesta edizione della rievocazione storica, sabato 17 e domenica 18 settembre, che riporta alle origini la vita dentro la fortezza veneziana.

 

Due eventi speciali chiuderanno il programma di eventi di domenica 18 settembre. Infatti, alle 18 ci sarà la premiazione del concorso “Le avventure di Sir Enrico Brancaleone continuano” per le scuole secondarie di primo grado del Comune di Ravenna dedicato alla memoria di Enrico Liverani. Invece alle 18.30, Paola Novara, intervistata da Franco Gabici, presenta il suo ultimo libro “Vita quotidiana nella Ravenna medievale”.

 

La Rocca Brancaleone, costituisce il segno della dominazione della Repubblica di Venezia sulla città di Ravenna durata 60 anni, dal 1441 al 1509. I segni della dominazione veneziana sopravvivono ancora in città, incastonati tra gli strati delle varie epoche, dalla piazza del Popolo pensata nelle sue forme attuali ai tempi della Serenissima e da allora rimasta inalterata, alla Residenza Municipale che il primo podestà ordinò di ricostruire facendolo ornare con stemmi, balconcini e ghiere in terracotta. Di fronte al palazzetto furono erette due colonne simili a quelle in piazza San Marco a Venezia. Su quella più vicina al palazzo venne collocato un leone di San Marco, mentre l’altra sorreggeva il vescovo Apollinare, santo patrono di Ravenna. Oggi il leone non c’è più, poiché fu sostituito dalla statua di San Vitale ma l’immagine del Leone di San Marco rimane sempre dentro la Rocca Brancaleone all’ingresso della Rocca fortificata.

 

Il ricordo più imponente di quell’epoca è infatti la Rocca Brancaleone, collocata a est della città in posizione strategica tangente le mura già esistenti e a pochissima distanza di quella che allora era la linea di costa. Giacomo Corner e Vitale Lando furono incaricati di studiare il progetto dal doge Francesco Foscari e la costruzione fu diretta da Giovanni di Francesco da Massa. Fu iniziata nel 1457 e la fortezza non nacque per difendere la città: venne infatti progettata come strumento di controllo della Serenissima su Ravenna. Non a caso le mura contavano un numero maggiore di bombardiere rivolte verso l’abitato più che verso l’esterno: la sua presenza doveva incutere timore non solo ai nemici ma anche ai Ravennati stessi. Quando nel 1509 la Rocca Brancaleone fu espugnata dall’esercito di Papa Giulio II e i Veneziani furono costretti a restituire Ravenna allo Stato Pontificio, il fortilizio venne danneggiato, ancora prima della battaglia di Ravenna nel 1512 durante la quale resistette all’assedio dei Francesi solo quattro giorni. Dopo quella data ebbe avvio una lenta decadenza e abbandono fino all’acquisto da parte del Comune di Ravenna alla fine degli anni ’60 per farne un parco pubblico e un’area spettacoli all’aperto.

 

L’Amata Brancaleone è un’associazione di promozione sociale iscritta al Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale e al Registro regionale delle associazioni di rievocazione storica, che dal 2015 si occupa in particolare, di rilanciare e dare nuovo sviluppo artistico, culturale e turistico alla Rocca Brancaleone di Ravenna. Dal 2016 firma ogni anno un patto di collaborazione con il Comune di Ravenna per la cura e la valorizzazione della Rocca Brancaleone attraverso concorsi a tema per le scuole di ogni ordine e grado, progetti artistici, eventi di rievocazione storica e feste per i più piccoli in vari periodi dell’anno in stretta collaborazione con Rocca Lab, i nuovi gestori del Parco della Rocca.

 

Grazie al lavoro completamente gratuito di tutti, l’accesso sarà gratuito, con offerta libera a favore dei bambini dell’Ucraina, ad eccezione della “Cena medievale” del sabato sera, che sarà su prenotazione e a pagamento, realizzata  dallo chef  Marco Luongo del ristorante Fuler, che utilizza ricette originali recuperate attraverso ricerche storiche con la collaborazione degli esperti delle Associazioni presenti e della studiosa ravennate Paola Novara del Museo Nazionale di Ravenna, che interverrà alla cena per illustrare ai commensali, tra una portata e l’altra, gli usi e i costumi dell’epoca e le ricette da cui sono stati tratti i singoli piatti portati in tavola.

 

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/lamatabrancaleone

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