30 Gen 2024 12:20 - Eventi
Reading al Teatro Rasi su Arpad Weisz: allenatore di calcio ebreo, deportato ad Auschwitz
Sarà il 5 febbraio alle 11 per le scuole, poi replica alle 21 aperta a tutti. Alla sera l'ingresso gratuito fino a esaurimento posti, prenotazione obbligatoria
di Redazione
Dopo reading al Teatro Rasi per riflettere sul Giorno della Memoria. Il Consorzio Romagna Iniziative in collaborazione con il Comune di Ravenna ha organizzato – il 5 febbraio per scuole alle 11 e cittadinanza alle 21 – una lettura teatrale gratuita incentrato sulla vita straordinaria di Arpad Weisz.
Allenatore di calcio ebreo ungherese, è stato una figura di grande rilevanza storica e umana. Fu uno dei migliori allenatori degli anni Trenta in Italia ed in Europa, vinse scudetti con Ambrosiana Inter e Bologna; vittima delle leggi razziali che portarono lui e la sua famiglia lontano dall’Italia, morì ad Auschwitz nel 1944. La sua storia è stata dimenticata per più di sessant’anni ed è stata riportata alla luce dal giornalista Matteo Marani.
Oltre al reading teatrale, gli studenti avranno l’opportunità di partecipare a una sessione di domande e risposte con il giornalista e autore del libro Matteo Marani, attuale presidente della Lega Pro.
Per l’evento serale, che sarà gratuito fino ad esaurimento posti, la prenotazione è obbligatoria alla mail info@romagnainiziative.it. Al termine del reading interverrà il presidente del Club Cosmopolita “Arpad Weisz”, Alfredo Tassoni, che potrà raccontarci la testimonianza di chi conobbe personalmente Arpad negli anni Trenta a Bologna e ha potuto conoscere e amare le gesta di questo grande personaggio.
«Siamo felici – afferma l’assessore alla cultura e scuola del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia – che il Consorzio Romagna Iniziative abbia scelto di partecipare con questa bellissima proposta alle iniziative offerte alla città per il Giorno della Memoria. Il dramma della Shoah è una ferita aperta che continua a sanguinare davanti ai genocidi, alle discriminazioni e alle violenze che ancora oggi vengono perpetrate nel mondo. Trovare linguaggi e le parole per raccontarlo è una sfida che coinvolge tutti, e siamo certi che la scelta di questo spettacolo colga perfettamente la necessità di rinnovare nel presente la coscienza di quella tragedia».
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