21 Mar 2024 11:24 - Cronaca
Ravenna saluta Giovanni Gori. Militante di sinistra e per 15 anni segretario della sezione “Berlinguer”
Fu capogruppo del PCI e rappresentante sindacale Cgil. Un saldo pilastro della vita politica cittadina e un riferimento per l'abitato di Ponte Nuovo
di Redazione
E’ scomparso nei scorsi giorni Giovanni Gori, che ci ha lasciati a 90 anni. Nella sua lunga vita, iniziata a Mercato Saraceno (Fc), è stato un riferimento saldo per l’abitato di Ponte Nuovo e un protagonista della vita politica cittadina. Per oltre un quindicennio ha diretto, come segretario, la sezione “Berlinguer” di quello che è stato il Pci prima e il Pds poi.
Non solo ha, pertanto, guidato – in uno dei quartieri più popolosi della città e con più profonda militanza di sinistra – la fase coincisa con il Pci post-berlingueriano e poi con la svolta della Bolognina. Gori ha portato la propria tendenza a comporre, a unire, a far dialogare differenti anime anche all’interno delle istituzioni di quartiere. Si chiamava Circoscrizione quella realtà di partecipazione e decisione decentrata di politiche per il territorio che, all’epoca, si riuniva in via Ancona.
Per anni, molto prima che il Muro cadesse, fu capogruppo del Pci in quel parlamentino, che vedeva partecipe anche una nutrita pattuglia repubblicana ed era presieduto da un democristiano, con cui Gori condivideva il nome di battesimo e un profondo rispetto per le istituzioni: Giovanni Dapporto.
Il confronto franco fra tutte le componenti e la capacità di Gori, che guidava quella maggioritaria, nel valorizzare tutte le posizioni in campo, avendo lucide le priorità comuni, ha consentito un avanzamento importante, in quella porzione di città, per i servizi scolastici, per il trasporto pubblico, per la dotazione di presìdi sociali. La capacità di mediazione l’aveva imparata in famiglia – figlio di una madre profondamente cattolica e di un padre fervido comunista – dove aveva respirato i valori della Resistenza, restati la bussola di una vita intera.
Attivo nel sindacato, costantemente eletto nella Rsu della Rosetti, condivise la militanza in Cgil con il fratello Pierino, che fu dirigente del Sunia. Alla sua famiglia, alla moglie Maria che nella vita di Giovanni ha portato anche l’amore per la poesia, ai figli Catia e Stefano, ai nipoti Celeste, Carolina, Beatrice, Pietro ed Edoardo, ci stringiamo in un abbraccio di condoglianze.