180 fotografie di Sebastião Salgado per raccontare l’«Umanità in cammino»

Un viaggio di sei anni quello del fotografo brasiliano nei quattro continenti per catturare partenze e approdi, campi profughi, ma soprattutto umanità. È raccolto nella mostra che ha inaugurato ieri, 21 marzo, al MAR

Un viaggio di sei anni quello del fotografo brasiliano Sebastião Salgado nei quattro continenti per catturare partenze e approdi, campi profughi, ma soprattutto umanità. È raccolto in 180 fotografie nella mostra Exodus – Umanità in cammino”, che ha inaugurato ieri, 21 marzo, curata da Lélia Wanick Salgado. Resterà al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna fino al 2 giugno 2024 in occasione del Festival delle culture.

Salgado al mar di Ravenna

L’inaugurazione

Un tema attuale in una città come Ravenna, che da un anno è diventata il primo approdo di quasi 1000 migranti, arrivati a bordo delle Ong dopo aver tentato la traversata del Mediterraneo. Sono 9 gli sbarchi avvenuti al Porto bizantino di cui l’ultimo è stato proprio nella stessa mattina, come ha ricordato il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale nel discorso di apertura.

«Ma sarebbe una mezza verità dire che la migrazione è un fenomeno contemporaneo: è sempre esistito. Mi trovo a Ravenna, ma ho un cognome del Sud – ricorda De Pascale -. Ho un bisnonno che è morto annegato nella traversata dell’Atlantico, proprio come oggi molti perdono la vita nel Mediterraneo». Il Sindaco conclude il discorso di fronte a una sala gremita auspicando che questa mostra possa essere un momento di riflessione per i cittadini.

La mostra

 «Quasi tutto ciò che accade sulla Terra è in qualche modo collegato. Le fotografie che qui presentiamo catturano i momenti tragici, drammatici ed eroici di singoli individui. Eppure, tutte insieme, ci raccontano anche la storia del nostro tempo. Non offrono risposte, ma al contrario pongono una domanda: nel nostro cammino verso il futuro non stiamo forse lasciando indietro gran parte del genere umano?», si chiede la curatrice Lélia Wanick Salgado.

Sono cinque le sezioni della mostra: “Migranti e profughi: l’istinto di sopravvivenza”, “La tragedia africana: un continente alla deriva”, “L’America latina: esodo rurale, disordine urbano”, “Asia: il nuovo volto urbano del mondo”. Chiude una sala dedicata ai ritratti di bambini.

La mostra è accompagnata da workshop, conferenze e da un consistente percorso laboratoriale rivolto alle scuole e alle famiglie. I laboratori didattici, organizzati con la collaborazione di Amnesty International Italia, hanno l’obiettivo di fornire agli studenti alcuni strumenti utili per un approccio globale ai diritti umani, sviluppando il principio di cittadinanza attiva. I temi affrontati si inseriscono pienamente nelle linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica del Ministero della pubblica istruzione e possono fornire agli insegnanti un prezioso supporto nell’insegnamento di questa materia.

La mostra è organizzata dal Comune di Ravenna -Assessorato alla Cultura e Mosaico e Assessorato all’ Immigrazione, Politiche e Cultura di Genere –  in collaborazione con Contrasto e grazie al contributo della Regione Emilia – Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Marcegaglia.  

                                          

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