“Ravenna Festival”, il gran finale dei 100 Cellos è con il prog rock della PFM – Premiata Forneria Marconi

Per assistere al concerto al Pala De André sarà disponibile una navetta

Foto: ConcertoFiume – ©MarcoBorrelliTravolgente, impetuosa, inarrestabile. Cellolandia è una marea, un oceano di suoni che non sembra mai aver preso davvero commiato dalle mura di Ravenna. Dopo aver spopolato a tutte le latitudini, da Tokyo a Dubai, i 100 Cellos sono tornati a Ravenna Festival per cavalcare le onde sonore di un lungo fine settimana, dominato da suoni tra i più profondi e suggestivi che l’uomo abbia mai saputo ricavare manipolando legni, corde e geometrie. Domenica 19 giugno, la quarta e ultima giornata di Cellolandia è una celebrazione della gioia del fare musica insieme: musica che unisce generazioni diverse, come dimostrano i GuerzonCellos, padre e figlio in concerto al Museo Nazionale alle 11; musica che costruisce ponti fra repertorio colto e tradizione popolare, come accade con l’Ensemble Filo Barocco alle 19, di nuovo al Museo; musica che ha il gusto dell’avventura. E quale più epica avventura di Let’s Prog!, la grande festa del Prog Rock che i 100 Cellos celebrano con la leggendaria PFM – Premiata Forneria Marconi? Alle 21, al Pala De André, la potenza del rock e gli stilemi classici della PFM – Premiata Forneria Marconi, a mezzo secolo dal primo album Storia di un minuto, saranno spediti in orbita dalla propulsione di uno sciame furioso di violoncelli. Gli appuntamenti di Cellolandia sono possibili grazie al sostegno di Coop Alleanza 3.0.

 

Alle 11, al Museo Nazionale, Enrico e Tiziano Guerzoni, padre e figlio in arrivo da Bologna, si trasformano nei GuerzonCellos, supereroi del violoncello che uniscono il virtuosismo a un’eccezionale energia, con cui si lanciano in spericolate interpretazioni di classici barocchi, sorprendenti arrangiamenti di brani jazz e rock, composizioni originali in cui mescolano influenze del XVIII secolo, elementi psichedelici, improvvisazione, folk e jazz. Tiziano, che ha iniziato lo studio del violoncello a sette anni con la guida del padre Enrico, dopo gli studi al Conservatorio di Bologna si è diplomato all’Accademia di Santa Cecilia proprio con Giovanni Sollima, con cui si è esibito in più occasioni. Con il padre ha tenuto concerti anche in Francia, Austria e Cina e ha inciso due album.Alle 19, sempre al Museo, l’appuntamento è con l’Ensemble Filo Barocco, i cui componenti – Maria Luisa Montano ai flauti, Francesco Facchini al violino, Carlo Maria Paulesu al violoncello e Marco Baronchelli al liuto – si sono incontrati nei contesti cameristici dei conservatori di Como e Lugano. Fin dall’esordio, nel 2018, l’ensemble ha scelto di non includere uno strumento a tastiera al proprio interno, così indagando una sonorità raramente associata al repertorio che esegue e creando un’alchimia espressiva e una miscela timbrica uniche. Nel 2020 il gruppo è stato selezionato per il programma europeo EEEMERGING+, volto a promuovere nuovi talenti nel mondo della musica antica. Oltre alla musica colta del XVII e XVIII secolo, Filo Barocco propone incursioni nella musica popolare e tradizionale europea, come svela l’album filoBarocco, uscito nel 2021.

 

Alle 21, al Pala De André, è in scena l’incontro ravvicinato tra la PFM – Premiata Forneria Marconi, indiscusso simbolo di un’epoca e di un genere, e una “creatura strumentale” di proporzioni inaudite come i 100 Cellos, altrettanto impossibile da incasellare, altrettanto alimentata da un’ambizione musicale pura e senza dogmi. Insomma, era destino. Tanto più che sono passati cinquant’anni, tondi tondi, dall’anno mirabilis 1972, quando è uscito Storia di un minuto, che è quello che succede quando cinque fra i migliori musicisti di sala italiani decidono di superare i confini della musica leggera e della canzone d’autore e si lasciano sedurre dalla buona novella anglosassone dei King Crimson, Gentle Giant e Genesis. E diventano i principali artefici del miracolo del Prog Rock italiano. Se dall’altra parte ci metti la poesia, l’espressività, l’estensione del violoncello, le moltiplichi per cento e le affili sull’esperienza di arrangiatori e compositori di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi, non è un concerto. È una tempesta perfetta che colpisce dritta al cuore della musica. Per rivivere l’emozione, il concerto è in streaming su ITsART a partire dal 28 giugno.Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico 5 Euro al Museo Nazionale, posto unico 25 Euro (20 ridotto) al Pala De André

Per Let’s Prog! è attivo il servizio di trasporto gratuito dalla Stazione Ferroviaria al Pala e ritorno (due corse: 20.15 e 20.30).

 

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per l’evento al Pala sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento.

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