Stimolato dalla riflessione su questioni nodali legate alla possibilità dello spettacolo dal vivo in tempi post-pandemici, Paradiso è un progetto collettivo il cui percorso è iniziato nel 2021 e – attraverso appuntamenti, residenze e bozzetti – oggi approda a un appuntamento che sfugge tanto al tradizionale concetto di inizio e fine della performance quanto a quello di fruizione frontale. A Paradiso si accede come a una mostra e ci si muove attraverso lo spazio performativo, diventando parte del rituale: danzatori e spettatori sono parimenti immersi nella visione. Composta di tappeti specchianti, la scena si sfalda, fluttua, scompone anche i corpi in moto e finisce per ridisegnare la geometria dello spazio stesso… che così diventa indissolubilmente legato al punto di vista di ogni ospite, in consonanza con quanto Dante afferma circa l’impossibilità di descrivere il Paradiso in modo univoco.
Nel dispositivo coreografico messo a punto da Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, il danzatore si allena per mantenere intatta la propria identità e i propri principi relazionali senza fissarli sui partner. Durante lo spettacolo ogni interprete è “solo”, privo di un’esperienza pregressa che consenta di ricorrere a forme prestabilite; ogni performance finisce per essere unica e irripetibile, determinata dall’incontro-scontro con gli altri corpi e la scena. In questo modo nemmeno i coreografi possono prevedere le combinazioni che si realizzeranno e le variazioni sono potenzialmente infinite. L’obiettivo? Superare l’idea che quella dello spettatore sia solo un’esperienza visiva, a favore di una vera immersione nello spettacolo, anche grazie alla luce diffusa che annulla i confini fra spazio della performance e spazio del pubblico.
Alfredo Pirri ha concepito la scena a partire da un’idea di Paradiso come un “inno al luminoso”, la cui spazialità è fondata su movimenti circolari continui e centrifughi, un’accelerazione che diventa slancio verso l’alto. Attraverso luce e colore si dà struttura al vuoto, si converte l’invisibile in visibile in un’architettura di contrappunti e armonie fra solido e trasparente, luminoso e opaco, racconto e informale. In questo mondo liquido, la danza è un continuum: l’interazione tra la luce e le superfici specchianti e la prossimità con i corpi creano una sensazione di perdita di contatto con il terreno, quasi un trampolino verso il vuoto.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico 10 Euro (la vendita online è attiva fino all’inizio dello spettacolo)
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