Ravenna, celebrato il 248esimo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. Il bilancio operativo fino a maggio 2022

Cerimonia e bilancio 2021/2022

Ieri pomeriggio, presso la caserma Fin. Pierino Chierici sita in via Galla Placidia, alla presenza delle Autorità locali, civili, militari e religiose, la guardia di finanza di Ravenna ha celebrato il 248° anniversario della fondazione del Corpo.

All’inizio della cerimonia, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale da parte di una rappresentanza della banda musicale della città di Ravenna, il prefetto di Ravenna, dott. Castrese De Rosa, accompagnato dal comandante provinciale, Col. t.ST Andrea Mercatili, ha reso onore ai caduti della guardia di finanza deponendo una corona di alloro presso il cippo commemorativo presente all’ingresso della caserma.

Successivamente, nel cortile interno, alla presenza delle Autorità intervenute e di una ristretta rappresentanza di finanzieri in servizio e in congedo, è stata data lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno speciale del comandante generale della guardia di finanza, generale di corpo d’armata Giuseppe Zafarana.

A seguire una breve allocuzione con la quale il comandante provinciale della guardia di finanza di Ravenna, dopo aver ringraziato le Autorità intervenute, ha elogiato il personale dipendente per il costante impegno profuso, ripercorrendo le linee strategiche che hanno caratterizzato l’operatività dei reparti della provincia durante l’intero periodo dell’emergenza sanitaria, nel contrasto di ogni forma di speculazione, di illecito arricchimento e di indebito accaparramento delle preziose risorse pubbliche destinate al sostegno delle imprese e delle famiglie più in difficoltà, per poi tratteggiare le nuove sfide operative che si stanno profilando, anche per le fiamme gialle ravennati, con particolare riferimento al controllo del corretto impiego delle ingenti risorse finanziarie del PNRR e nel presidio dei mercati dei beni e dei capitali dalle perturbazioni conseguenti alla crisi energetica ed economica connessa al conflitto russo – ucraino e da ogni possibile infiltrazione della criminalità economica.

La manifestazione si è quindi conclusa con la consegna di alcuni encomi ai militari che si sono particolarmente distinti nell’esecuzione di recenti operazioni di servizio.[vc_single_image image=”14300″ img_size=”full” alignment=”center”]Presentato inoltre il bilancio del 2021 e dei primi cinque mesi del 2022. La Guardia di Finanza di Ravenna ha eseguito in totale 11.361 interventi operativi e 330 indagini delegate dalla Magistratura ordinaria e contabile in tutti gli obiettivi strategici della missione istituzionale del Corpo.

Costante la lotta all’evasione e alle frodi fiscali e doganali. In questo ambito, gli sforzi operativi si sono concentrati nella repressione delle frodi e dei fenomeni criminali più gravi e pericolosi.

In provincia di Ravenna sono stati infatti denunciati 153 responsabili per reati fiscali. Il valore dei beni sequestrati agli indagati è stato di oltre 7,6 milioni di euro e sono state avanzate proposte di sequestro per oltre 19,5 milioni di euro.

Con riferimento al contrasto all’economia sommersa, sono stati individuati 41 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), anche grazie alle 14 indagini finanziarie attivate nei confronti di 16 soggetti, che hanno complessivamente permesso la ricostruzione di flussi finanziari in evasione d’imposta per oltre 14 milioni di euro.

Complessivamente la base imponibile netta per le imposte dirette sottratta e recuperata a tassazione è stata di oltre 52 milioni di euro, mentre grazie ai 53 interventi in materia antifrode è stata accertata IVA evasa per oltre 13,6 milioni di euro. Proposta la chiusura d’ufficio di 9 partite iva utilizzate in condotte fraudolente.

Sono stati svolti inoltre 60 interventi per l’indebita compensazione di crediti d’imposta fittizi, con il sequestro di beni per oltre 1,6 milioni di euro.

Nell’ambito del contrasto del sommerso da lavoro sono stati verbalizzati 69 datori di lavoro per aver impiegato 1.112 lavoratori irregolari, di cui ben 202 completamente “in nero”. Due soggetti sono stati anche denunciati per caporalato.

Con riguardo all’attività di polizia doganale sono stati eseguiti 410 interventi e 222 visite doganali, accertando l’evasione di tributi per oltre 20 milioni di euro e sequestrando beni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di indagati per condotte di contrabbando, con specifico riguardo all’illecita importazione, durante l’emergenza sanitaria, di dispositivi di protezione individuale in evasione di dazi ed IVA.[vc_single_image image=”14301″ img_size=”full” alignment=”center”]

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