Prezzi degli immobili di Milano Marittima alle stelle. La più cara della riviera

Milano marittima ha i prezzi degli immobili più cari della riviera romagnola

Al vertice delle località turistiche della riviera romagnola c’è sempre Milano Marittima, la regina dei prezzi di compravendita di appartamenti e case per vacanza. Nulla cambia nella classifica che vede al primo posto in regione Milano Marittima con un prezzo massimo di top nuovo di 6.800 euro. I dati dell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2022 di F.I.M.A.A, con la collaborazione della Società di Studi economici NOMISMA, sono stati presentati questa mattina dal Sindacato provinciale F.I.M.A.A. Ravenna e da Confcommercio provincia di Ravenna, presso la Sala Convegni ‘Antonio Batani’ di Confcommercio Ascom Cervia.

 

Sono intervenuti Nazario Fantini Presidente Confcommercio Ascom Cervia, Gabriele Armuzzi Vice Sindaco Comune di Cervia, Luca Dondi dall’Orologio Amministratore Delegato Nomisma, Fabrizio Savorani, esperto del settore immobiliare turistico F.I.M.A.A. e Ivano Venturini, presidente F.I.M.A.A. Confcommercio Emilia-Romagna. Durante l’incontro sono stati forniti i prezzi minimi e massimi medi di compravendita degli appartamenti turistici in regione e i canoni minimi e massimi degli appartamenti più richiesti. Quest’anno le performance che emergono dall’Osservatorio immobiliare turistico confermano un ritrovato interesse della domanda, sia di acquisto che di locazione, verso il mercato italiano delle abitazioni per vacanza, dopo la consistente battuta d’arresto provocata dalla pandemia.

 

In uno scenario di ripresa dei flussi turistici nel 2021 (di circa il 40% rispetto al 2020), confermato nei primi quattro mesi del 2022, il mercato delle case vacanze segna un considerevole incremento delle compravendite.   Le transazioni delle abitazioni nelle località turistiche italiane, infatti, sono aumentate del 41,1% nel 2021 rispetto al 2020, con un’intensità di gran lunga superiore agli anni precedenti, recuperando pienamente la battuta di arresto registrata a causa della pandemia.

 

Per effetto della forte ripresa dell’attività transattiva che ha interessato le località turistiche, le quotazioni delle case per vacanza, secondo l’Osservatorio, confermano la crescita già segnalata lo scorso anno, che può essere ricondotta a diversi fattori, tra i quali l’allentamento delle restrizioni, l’aumento dei flussi turistici, così come il ritorno dell’interesse della domanda verso il bene casa, nonché l’esigenza di gratificazioni dopo un periodo di privazioni. Anche sul comparto locativo si confermano i segnali di maggiore dinamismo in termini di valori, analogamente alle tendenze rilevate nella precedente edizione dell’Osservatorio. Il dato medio, sintesi dei canoni richiesti in giugno, luglio e agosto nelle singole località turistiche monitorate, evidenzia un aumento del 4,8% rispetto allo scorso anno.

 

Il mercato della locazione delle località turistiche è caratterizzato da un canone medio settimanale ordinario (valore di massima frequenza per un appartamento con camera matrimoniale, cameretta, cucina e bagno, 4 posti letto spese incluse) di 525 € per il mese di giugno, 750 € per luglio e 970 € per agosto. Secondo gli operatori del settore, il mercato residenziale nelle località turistiche è alimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (64%), mentre le quote restanti sono riconducibili a finalità di investimento (18%) o a soluzioni che prevedono un mix delle due motivazioni precedentemente citate (18%).

 

Per quanto riguarda la distribuzione delle intenzioni di acquisto tra italiani e stranieri, la domanda di abitazioni per vacanza continua ad essere sostenuta prevalentemente dalla componente domestica, con un peso che raggiunge l’81%, mentre il restante 19% risulta appannaggio di soggetti stranieri, la cui incidenza è comunque risultata in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni. Per quanta riguarda il segmento della locazione, la domanda alimentata dalla componente straniera risulta leggermente più elevata, rappresentando una quota pari al 23%, plausibilmente per effetto della crescita dei flussi turistici internazionali, mentre la componente domestica rappresenta una quota pari al 77%.

 

Nel complesso, l’Osservatorio immobiliare turistico 2022 conferma il recupero del mercato immobiliare, sia in termini di volumi che di valori, seppure in un contesto congiunturale di grande complessità, sia da un punto di vista macroeconomico che geopolitico, la cui evoluzione rischia di indebolire, se non addirittura di compromettere, le dinamiche espansive oggi evidenziate.

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