15 Set 2023 11:09 - Altro
Al Teatro Alighieri la premiazione di Patty Pravo per “Prospettiva Dante”
Tutti gli appuntamenti in programma il 16 settembre per la rassegna dedicata al Sommo Poe
di Redazione
Nel terzo canto del Purgatorio, Dante incontra Manfredi, figlio di Federico II; il colore “verde” che nel verso 135 il Poeta associa alla speranza nell’amore divino richiama inevitabilmente la qualità primaverile del paesaggio nella seconda cantica, un’idea di rinascita e rigoglio che è implicita alla funzione del Purgatorio. Ed è proprio il richiamo alla speranza il cuore della nuova “fioritura” e XII edizione del festival dantesco “Prospettiva Dante” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con il sostegno della direzione scientifica dell’Accademia della Crusca.
Con il titolo «mentre che la speranza ha fior del verde», Prospettiva Dante continua sabato 16 settembre: si ritorna agli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna in compagnia dello scrittore Carmine Abate, che – affiancato dall’Ensemble Mosaici Sonori – mette in dialogo l’esilio del Poeta con la propria esperienza di migrante, mentre il Teatro Alighieri ospita la serata dedicata al Premio Parole e Musica, assegnato a Patty Pravo, artista coraggiosa, libera e impenitente che per l’occasione regalerà al pubblico alcuni dei suoi più celebri successi. La premiazione è introdotta dalla performance di Amerigo Fontani e Vincenzo De Angelis e da Franco Zabagli (Gabinetto Vieusseux di Firenze). Tutti gli appuntamenti sono rigorosamente a ingresso libero.
Il programma del 16 settembre
Alle 17 alla Tomba di Dante, Prospettiva Dante incontra un ormai tradizionale e immancabile appuntamento ravennate, ovvero la lettura quotidiana della Commedia. Realizzata da Zona Dantesca, RavennAntica e Istituzione Biblioteca Classense, L’ora che volge il disìo è affidata in quest’occasione ad Amerigo Fontani, per dare voce una volta ancora al capolavoro.
A seguire l’incontro con Carmine Abate, scrittore di etnia arbëresche (italo-albanese) che per romanzi e racconti spesso attinge alle tradizioni delle origini e all’esperienza come emigrato in Germania per riflettere sul possibile e necessario dialogo fra culture. Vincitore del Premio Campiello nel 2012 e in lista per il Premio Strega nel 2022, Abate ha scelto di raccontare «lo pane altrui» (Paradiso XVII, v. 59), stabilendo una connessione fra i versi con cui l’avo Cacciaguida predice a Dante il doloroso esilio da Firenze – il sapore amaro del «pane altrui» di cui dovrà nutrirsi presso altre tavole – alla propria esperienza di “esule” migrante tra culture diverse. La tessitura musicale dell’appuntamento è affidata all’Ensemble Mosaici Sonori (Matteo Salerno al flauto, LuigiLidonnici all’oboe, Riccardo Paltanin al violino, Elisa Nanni alla viola, Piergiorgio Anzelmo al violoncello).
Alle 21 al Teatro Alighieri, la performance di Amerigo Fontani e Vincenzo De Angelis dal titolo Guido, i’ vorrei (il dialogo di Dante con «il primo de li miei amici») precede un momento immancabile di ogni edizione: il Premio Parole e Musica 2023 è per Patty Pravo, icona della canzone nata sotto la stella di Dante. Nicoletta Strambelli scelse infatti il nome d’arte al termine di una serata al leggendario Piper di Roma, quando – circondata da ragazze inglesi che si chiamavano quasi tutte Patty – citò il grido di Caronte «Guai a voi, anime prave!» (Inferno III, v. 84), ricordo degli studi al Conservatorio di Venezia con l’indimenticato prof. Chiarini. La camaleontica diva ha saputo trasformarsi da esponente del Beat a raffinata interprete della canzone d’autore, su testi di Battisti, Conte, Guccini, Paoli, Cocciante, De Gregori, Lauzi, Venditti, Fossati, Dalla, Battiato, Vasco Rossi… In breve, la storia della canzone italiana è passata dalla sua inconfondibile voce, con brani come Ragazzo triste, La bambola, Pazza idea, Pensiero stupendo e …E dimmi che non vuoi morire. A introdurre la premiazione Un saluto per Patty con il critico letterario Franco Zabagli.
Appuntamento il 17 settembre
Domenica 17 settembre, alle 11 alla Casa Matha, Emanuele Banfi (Università di Milano Bicocca, Accademia della Crusca) propone Tradurre la Commediain greco nel Novecento: l’operazione “dantesca” di Nikos Kazantzakis, osservazioni sulla traduzione del 1934 a opera dell’autore dei romanzi Zorba il greco e L’ultima tentazione.
Per informazioni: 351 6388442 / segreteria@prospettivadante.it / www.prospettivadante.it