Nuova pista ciclabile tra Borgo Montone ed Esp. Ancisi: «Benefici minimi: più ombre che luci»

Secondo Ancisi i lavori a carico di Esp per migliorare la circolazione di Borgo Montone sono indietro, anche a fronte di «scelte politiche squilibrate»

«Domani, martedì 25 giugno, il Consiglio comunale approverà, in via preventiva, il progetto definitivo di una pista ciclabile di 200 metri. Partendo da via Fiume Abbandonato nei pressi della scuola elementare esterna a Borgo Montone si collegherà con la ciclopedonale dietro all’ESP. Da lì ci si potrà immettere nella ciclopedonale di via Quaroni con cui raggiungere viale Alberti e la città. Lista per Ravenna non voterà contro, essendo evidente l’utilità generale dell’intervento. Tuttavia, il beneficio per Borgo Montone sarà minimo e non ridurrà la tormentata condizione di vita dei suoi abitanti», ricorda Lista per Ravenna.

«Scelte politiche squilibrate, infattti, hanno permesso di costruire un ipermercato a 200 metri dal paese e di cementificare, mettendo a maggior rischio di alluvione l’intera zona, quasi 50.000 metri quadrati di terreno ex agricolo, con 3.300 posti auto ed una smisurata viabilità lunare appena sotto il fiume Montone», prosegue Ancisi.

L’urbanizzazione di Borgo Montone

L’Esp si era impegnato per costruire una nuova strada tra San Marco e il centro commerciale, in modo da migliorare la circolazione della zona: ma di questa, a detta di Lista per Ravenna, non si sa ancora nulla e sembra essere in ritardo. Un altro impegno di Esp doveva essere quello di allargare la Rotonda Austria, ma siccome il Comune non l’ha ritenuto un intervento prioritario, è stato spostato a data da destinarsi.

«Possibile che il Comune non abbia preteso che ESP urbanizzasse decentemente il territorio di Borgo Montone prima che l’ESP cominciasse ad invaderlo? Incredibile, ma non ha posto neanche una data massima di fine lavori. Sarebbe dunque valso, come per le opere pubbliche di tutte le convenzioni, il termine di 10 anni dalla stipula, cioè il 23 giugno 2024, se la legislazione sulla pandemia Covid-19 non avesse però concesso una proroga di tre anni».

«Da notare il silenzio assordante del Comitato cittadino di Borgo Montone, come nelle migliori Repubbliche Popolari Democratiche ex e post sovietiche. Ne riparlerà Lista per Ravenna, presentando un ordine del giorno», conclude duramente Ancisi.

Benefici minimi per Borgo Montone

«Secondo la convenzione stipulata col Comune nel 2014, ESP avrebbe dovuto realizzare quest’opera per compensare Borgo Montone di tanta invasione. Non sarà però costruita a breve termine, perché l’approvazione finale del progetto definitivo richiederà ancora tempo e serviranno poi la procedura di esproprio dei terreni necessari e l’approvazione del progetto esecutivo perché si possa procedere ad affidarne i lavori e ad eseguirli». 

«La userà solo un minima parte degli abitanti del paese, dato che l’accesso alla ciclopedonale dista 350 metri dal centro della località, mentre è di 800 metri il percorso totale per raggiungere in tal modo l’ingresso principale dell’ESP».

Via Einstein e Rotonda Austria nel caos

«Per il 90% degli abitanti che risiede nel centro della località, non esistono né una pista ciclopedonale parallela alla via Einstein – percorsa ininterrottamente da un infernale traffico soprattutto di mezzi pesanti – né una corsia riservata sulla rotonda Austria per arrivare all’ESP. Rotonda Austria è stretta com’era prima che l’ESP fosse raddoppiato nel 2017 e nel 2022 sorgesse, su altri 15.000 metri quadrati a fianco della rotonda,  la Rosa dei Venti, grande struttura residenziale per anziani non autosufficienti. Borgo Montone contava già allora una scuola per l’infanzia, una scuola elementare, l’hospice Adalgisa, tre residenze per anziani, una farmacia e 1.750 abitanti».

«La convenzione del 2014 prevedeva sì, a carico dell’ESP, l’ allargamento della rotonda Austria, con la realizzazione di una corsia preferenziale verso Borgo Montone”. Era già stato picchettato il terreno ed era in esame il permesso di costruire l’opera, quando il Comune decise che “non fosse strettamente indispensabile”, chiedendo in cambio all’ESP di riasfaltare la rotonda Austria e il ramo di uscita dalla statale Adriatica, “in quanto tratto stradale interessato dall’accesso all’area e dai veicoli per il carico merci”, dunque a vantaggio esclusivo dell’ESP. L’impegno del Comune di compiere “in un secondo momento” quest’opera, promessa ormai sette anni fa, è stato finora ignorato, nonostante le pressioni di Lista per Ravenna».

Nuova strada tra San Marco ed Esp

«Non si hanno ancora notizie sul nuovo collegamento stradale carrabile tra via Fiume Abbandonato, nei pressi di San Marco, e l’ESP, altro impegno assunto da ESP nella convenzione del 2014, molto importante perché tutto il traffico motorizzato in arrivo a Ravenna da sud-ovest, diretto all’ESP e a tutta la parte est della città, verrebbe dirottato verso l’ESP e da lì su viale Alberti, sgravando di molto Borgo Montone e le sventurate via Einstein e rotonda Austria. Questa nuova strada, come anche la ciclopedonale di cui discute ora  il Consiglio comunale, deve essere conclusa dall’ESP entro il 27 giugno 2027».

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