09 Apr 2024 10:30 - Cronaca
Colpo di scena: il piano urbanistico tutela le torri Hamon. «Da conservare e attualizzare»
Italia Nostra: «Il Sindaco de Pascale compia un gesto di coraggio e trasparenza, chieda ad ENI il completamento delle bonifiche dei terreni, fermi le demolizioni e faccia valere il PUG»
di Redazione
Colpo di scena nella vicenda delle torri Hamon. Italia Nostra è riuscita a guardare il nuovo Piano urbanistico generale del Comune di Ravenna (PUG). Le torri Hamon sono definite nel Pug come «i due straordinari monumenti di archeologia industriale delle torri di raffreddamento dell’ex raffineria che si fronteggiano a poca distanza dal Canale Candiano suggerendo la prefigurazione di una piazza alberata».
La demolizione in atto delle torri Hamon «è inaudita rispetto a ciò che si legge sul PUG», scrive Italia Nostra, che domenica 7 aprile ha manifestato lungo il Candiano insieme alla nipote di Michelangelo Antonioni per salvarne almeno una. Italia Nostra, inoltre, manifesterà anche oggi – 9 aprile – in Comune, mentre sarà discusso il question time sulle Torri di Lista per Ravenna.
I progetti del Pug 2021: la piazza per eventi
Il PUG del 2021, dunque, intendeva realizzare «una grande piazza contemporanea capace di ospitare grandi eventi culturali, artistici, musicali, sportivi, sociali e ludici all’aperto, per donare alla città un luogo da sempre ‘ostile’ attraverso un radicale capovolgimento di senso».
Inoltre, è scritto che la raffineria ex Sarom «rappresenta l’impianto-simbolo di una lunga fase di sviluppo economico», «un’area collocata in una posizione strategica, (…) la Darsena ad ovest per prospettare una presenza qualificata di attività terziarie e spazi pubblici in grado di potenziare il telaio verde della città esistente
Sempre secondo il Pug, «esistono alcune importanti potenzialità (…) la persistenza di alcune importanti e robuste tracce della natura e dell’industria preesistenti, si configura come una risorsa strategica: la striscia verde della pineta Monaldina». Affermazioni che appaiono in contrasto con la presa di posizione odierna del Sindaco Michele De Pascale, che lo ha definito un «triste addio ma necessario».
Il progetto di riforestazione
Nel 2021, dunque, l’idea era di valorizzare l’area con anche un ulteriore progetto di forestazione, da attuare «anche attraverso fondi del PNRR o altri fondi nazionali», in modo da creare «un paesaggio straordinario di transizione dinamica tra la memoria storica più profonda della città, la grande macchina portuale e le risorse naturali dell’ampia fascia costiera».
«Un progetto di tutt’altro tenore»
Nel PUG le torri sono definite come “Camini sonori”, esempi di «archeologia industriale da recuperare e rifunzionalizzare». Il piano era volto alla «conservazione e attualizzazione dell’identità storica delle aree industriali. I “camini sonori” rappresentano i landmark riconoscibili e connotanti il nuovo paesaggio urbano, e potranno consentire la sua percezione dall’alto e accogliere funzioni compatibili con la particolare tipologia che li caratterizza».
Il PUG intendeva «conservare, tutelare e valorizzare e, unitamente al bosco attrezzato, costituisce uno spazio pubblico vitale nel quale svolgere eventi artistici, culturali, sociali, ludici e sportivi, in sinergia con gli usi e le funzioni che potranno essere accolti nei grandi camini sonori».
Italia Nostra commenta: «Un progetto di tutt’altro tenore… altro che abbattimento, distruzione del bosco cresciuto in questi anni e impianto fotovoltaico! Ma il Sindaco, nonostante si tratti di un’area ampia e strategica per la città, non ha aperto bocca su questo! Perché?»
«Il PUG, già assunto e pubblicato per le osservazioni dei cittadini, dorme da tre anni nei cassetti e viene annullato sotto silenzio per quanto riguarda il comparto ex SAROM prima che sia aperto il dibattito per la fase dell’approvazione finale. Perché un voltafaccia così radicale, con le dichiarazioni ironiche di Autorità Portuale, il silenzio del Sindaco e il commiato lacrimoso di Vicesindaco Fusignani e Assessora al porto Randi? Il Sindaco de Pascale compia un gesto di coraggio e trasparenza, chieda ad ENI il completamento delle bonifiche dei terreni, fermi le demolizioni e faccia valere il PUG».
Poi. sottolinea «Sul frontespizio del Pug, è scritto il suo nome e quello dell’Assessora all’urbanistica ing. Del Conte. Faccia valere il progetto di qualità del PUG elaborato dai suoi Uffici nell’interesse dei cittadini; faccia rispettare gli interessi collettivi e la democrazia! I lavori alle torri hanno subito un’accelerata: salvi almeno la torre non ancora toccata oppure si dimetta».