Pesci morti e spiagge deserte. Ancisi (LpR): «Si proceda con urgenza»

Disperati abitanti e imprenditori che presentano irritazioni al naso per i miasmi che respira. Il fetore è tale da bruciare la mucosa delle narici. Gli operatori turistici sono sul piede di guerra.

Diverse sono le attenzioni che stampa, cittadini e istituzioni in questi giorni stanno rivolgendo alla fiumana di pesci morti che sta assediando la foce del Destra Reno e le spiagge di Casal Borsetti.

Il primo intervento

«Una nostra interrogazione in data 6 giugno accompagnata da foto drammatiche – Spiega Ancisi capogruppo di Lista per Ravenna – è stata assolta, dopo un successivo sopralluogo delle autorità sul posto, allestendo un cantiere per il recupero del pesce morto galleggiante, che ne ha consentito il recupero della stragrande quantità. Sono state inoltre installate attrezzature in grado di imbrigliare altri pesci morti. Il Consorzio di Bonifica ha poi provveduto al ricambio delle acque».

Ma la situazione è migliorata solo provvisoriamente, perché le acque del canale hanno comunque proseguito il loro corso fino alla foce, con effetto non meno devastante per Casal Borsetti e la sua spiaggia, con qualche ricaduta anche su quella di Marina Romea.

Disperati abitanti e imprenditori che presentano irritazioni al naso per i miasmi che respira. Il fetore è tale da bruciare la mucosa delle narici. Gli operatori turistici sono sul piede di guerra. Ma il weekend è quasi terminato e la situazione continua a essere critica

L’interrogazione di Ancisi

«Interrogo pertanto il sindaco – conclude Ancisi – per chiedergli se intende attivarsi proficuamente affinché, nel tratto terminale del canale Destra Reno, si proceda con urgenza ad immettere acque non insalubri da altri corsi idrici del territorio, al fine di diluirne sensibilmente i contenuti malsani».

Nei suoi 38 chilometri, il Destra Reno raccoglie le acque di scolo di tre grandi bacini territoriali della provincia di Ravenna che coprono un’area vastissima di 70 mila ettari situata, da ovest ad est, tra il torrente Sillaro e il fiume Lamone. Il suo stato di salute è via via molto peggiorato, anche perché da una quarantina d’anni non beneficia di alcuna manutenzione che si rispetti. Nel 2008, si pubblicò che l’intero suo percorso aveva perduto oltre un metro di pendenza. A Mandriole, vicino alla foce, è stato calcolato che la sua profondità si è ridotta, negli ultimi cinquant’anni, da quasi cinque metri ad appena due. Già nel 1996 il Destra Reno straripò allagando 10 mila ettari di terreni agricoli della Bassa Romagna con 10-15 milioni di metri cubi di acqua.

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