Patty Smith in concerto a Cervia, la “sacerdotessa del rock” voce di una rivoluzione culturale

Una degli artisti più famosi del panorama musicale rock internazionale, voce di un'epoca di rivoluzioni culturali

Foto: Patti Smith in concerto a Rosengrten 1978 – Klaus Hiltscher, Wikimedia CommonsPatty Smith, icona rock tra le più amate di sempre, domenica 31 luglio incanterà il pubblico di Cervia con un’esibizione live in cui sarà accompagnata dal Patty Smith Quartet. Sul palco con lei ci saranno alla chitarra il figlio Jackson Smith, al basso l’amico Tony Shanahan e Seb Rochford alla batteria.

La sacerdotessa del rock ha un legame particolare con l’Italia, tanto da essere stata l’unica artista internazionale in concerto sul suolo italiano nel 2021 e, tra gli ultimi riconoscimenti ha ricevuto il prestigioso Premio Puccini assegnatole dalla Città di Viareggio e dalla Fondazione Festival Pucciniano. Ben nota è anche la sua esibizione al Festival di Sanremo 2012 quando ha incantato tutti in un duetto con i Marlene Kuntz sulle note di “Impressioni di settembre” e con la sua “Because the night”, scritta con Bruce Springsteen.

Cantante, poetessa e artista, Patricia Lee Smith è nata a Chicago nel 1946. Non è stata mai ritenuta di grande bellezza, tanto che il padre, pensando che non avesse potuto mai trovare marito, la indirizzò verso gli studi magistrali per darle la possibilità di insegnare. Ancora piccola si trasferisce con la famiglia nel New Jersey dove vivrà fino ai 20 anni. Nel 1967, dopo aver dato in adozione la figlia che “non ha mai conosciuto” decide di voler intraprendere la carriera artistica e si trasferisce a New York, città che in quegli anni è in forte fermento artistico. È qui che conosce Robert Mapplethorpe con cui stringerà una forte amicizia e che la aiuta a trovare la sua vocazione. Nonostante scopre le doti musicali, però dice di voler diventare una poetessa perché non ha mai sognato di far parte di una rock band.

La sua voglia di comunicare pensieri nuovi e risvegliare la gente donandogli la sua energia, fa di lei in poco tempo una rockstar capace di fronteggiare la sua generazione restando alla larga da pensieri autodistruttivi che invece hanno caratterizzato altre star di quegli anni. Ed è così che all’ombra della Grande Mela si guadagna da vivere facendo recensioni musicali, la commessa in un negozio di libri e la drammaturga. Allo stesso tempo conosce personaggi come Janis Joplin, Jimy Handrix, Andy Warhol, Lou Reed, Bob Dylan e William Burroughs che lavorano in un contesto culturale che le permettono di muovere i primi passi nella sua carriera che presto diventerà leggendaria.

Nel 1975 arriva il primo album Horses che le regala una grande fama nel circuito underground newyorkese gettando le basi per la musica new wave. Si susseguono “People Have The Power”, “Gloria”, “Dancing Barefoot” e “Frederick” diventano alcune delle canzoni più famose della storia mondiale del rock.

Per Patty segue un periodo di lutti che la allontanano dalla scena e che ricalca dal 1996 con l’album Gone Again. Nel 2008 riceve cinque stelle dal The Guardin per la lettura del requiem The Coral Sea dedicato a Robert Mapplethorpe, nella tradizione della poesia della Beat Generation. Nel 2010 pubblica Just Kids, un romanzo autobiografico e un viaggio nella rivoluzione culturale americana con cui si aggiudica il Winner of 2010 National Book Award.

Dopo più di cinquant’anni la sacerdotessa del rock dimostra ancora di saper sperimentare ed essere al passo con i tempi, divenendo un’icona rispettata anche dalle nuove generazioni che identificano in lei un patrimonio di cui è necessario conoscere e salvaguardarne la memoria.

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