L’Ostello Dante torna all’asta, ma le difficoltà non cambiano. In gioco c’è solo il 20%

Chiuso dal 2017, quando l'associazione italiana alberghi per la gioventù - proprietaria di quel 20% - fallì, l'immobile versa in stato di degrado e abbandono. Gli altri proprietari? Comune e Provincia

L’Ostello Dante, immobile di 1980 mq in via Nicolodi, nel quartiere Gulli, torna all’asta. Da tempo sul futuro dell’edificio c’è un acceso dibattito, la cui soluzione non sembra essere vicina.

L’edificio è diviso tra tre enti proprietari: Provincia di Ravenna 40%, Comune 40% e Agi (associazione italiana alberghi per la gioventù) 20%. Da quando nel 2017 quest’ultima è fallita e l’Ostello è stato chiuso, l’immobile versa in uno stato di degrado e abbandono. L’ultimo sgombero degli occupanti abusivi risale all’ottobre scorso, quando porte e finestre da cui le persone entravano e uscivano sono state murate.

L’asta e le sue criticità

Il 20% dell’Ostello di proprietà di Agi, al suo fallimento, è finito nelle mani del curatore fallimentare del Tribunale di Roma, che ha indetto diverse aste: andate tutte deserte. Ad oggi, ne è stata indetta una sul sito Astabook, ma le difficoltà dei possibili acquirenti sono cambiate. L’eventuale vincitore dell’asta sarebbe in possesso del solo 20% dell’immobile e dovrebbe interloquire con le forze politiche in campo, cioè Provincia e Comune.

Inoltre, come ha spiegato l’assessore Gallonetto al Resto del Carlino, per gli enti pubblici è sostanzialmente impossibile partecipare a questo tipo di aste, dove la proposta deve essere segreta, perché dovrebbe passare da una delibera negli appositi organi comunali.

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