Oltre 70 corsi, 13 conferenze e laboratori all’Università Bosi Maramotti di Ravenna

L'Università Bosi Maramotti di Ravenna prevede un piano di oltre 70 corsi, 13 conferenze e diversi lavoratori

Il programma 2022/23 che propone l’Università Giovanna Bosi Maramotti per la formazione permanente degli adulti, attiva da 38 anni, propone oltre settanta corsi di arte, storia, letteratura, musica, scienza, stili di vita, su Ravenna. E poi proposte di diversi laboratori e lezioni di lingue e culture straniere. A cui si aggiunge “I pomeriggi del gufo” il ciclo di conferenze, ben 13, che si svolgeranno da novembre a marzo 2023 in diverse sale della città durante le quali saranno affrontate tematiche storiche, sociali, economiche. Ad inaugurare l’anno accademico sarà la conferenza “La peste e la guerra, verso un nuovo ordine-o disordine-internazionale” a cura dell’ambasciatore Antonio Bandini, ravennate, che vanta una lunga e approfondita esperienza di tematiche geopolitiche. L’incontro si terrà sabato 19 novembre alle 10, nella Sala Muratori, in via Baccarini 5.

 

“È indiscutibile che l’università Bosi Maramotti costituisca per la città un importante strumento di conoscenza e socialità e, soprattutto – sostiene l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia –, nell’ambito dell’apprendimento permanente che coinvolge ogni persona, sia per rispondere a curiosità e interessi, ma anche per modificare e ampliare le competenze possedute per adeguarle a nuovi bisogni sociali e professionali. La Bosi Maramotti, alla quale va il nostro concreto sostegno attraverso una convenzione, è in grado di coinvolgere partecipanti di ogni età e inserendosi fra le proposte più vivaci e qualificate, sia per il corpo docente che per le tematiche che molto spesso si intrecciano con la vita culturale della città”.

 

 “L’inizio dell’anno accademico 2022-23 dell’Università Bosi Maramotti avviene sotto il segno di un ragionato ottimismo, vedendo anche i risultati incoraggianti e non scontati dell’anno passato, vista anche l’incognita del post-Covid – afferma il presidente Guido Ceroni –. Il nuovo programma è stato pensato diversificando ulteriormente i temi dell’offerta formativa; introducendo molte novità e temi che sollecitino le curiosità intellettuali del nostro pubblico; ampliando il numero e i temi delle conferenze pubbliche, anche per avvicinare fasce di pubblico che non ci conoscono ancora a sufficienza; innovando a fondo le visite guidate, verso luoghi che vediamo ogni giorno, ma che molti di noi non conoscono e che sono il “cuore” della città, dalla biblioteca Classense a Palazzo Merlato come ci ha suggerito lo stesso assessore Sbaraglia. Desidero sottolineare l’impegno di volontarie e volontari per il lavoro assiduo di accoglienza dei vecchi e nuovi associati e di coordinamento dei corsi per assicurarne l’esito migliore”.

 

Tra le conferme di corsi che hanno avuto molto successo ci sono quello di geopolitica con l’ambasciatore Antonio Bandini e quello del professor Francesco Postiglione su “Scienza e democrazia”. Il corso di archeologia ravennate, visto l’interesse suscitato, triplica, con la collaborazione preziosa della Fondazione RavennAntica. Storia della musica, invece, si occuperà di Rossini. Tema di estrema attualità, i femminicidi, saranno trattai nel corso tenuto dall’avvocata Annalisa Porrari. Più letterario “Il romanzo di genere come specchio delle nostre paure”, è il corso di Vania Rivalta che in quattro incontri proporrà un parallelo tra alcuni autori, personaggi e il contesto sociale e storico. Tra le conferenze si segnalano quella di Paolo Cavassini “Arruolare i padri” sulle radici “variamente nazionaliste” dell’ideologia fascista il 4 novembre e, in occasione della Giornata della memoria, il documentario di Monica Giordani sulla Risiera di San Sabba il 26 gennaio 2023.

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