Nuovo palasport di Ravenna: Consorzio Research sottoposto a interdittiva antimafia

Il Consorzio Research ossia il gruppo che gestisce l'appalto per i lavori del Palazzo delle Arti e dello Sport di Ravenna è stato sottoposto a interdittiva

Foto: Nuovo Palazzo delle Arti e dello Spettacolo di RavennaNuova grana per il Palazzo delle Arti e dello Sport di Ravenna, in fase di costruzione, proprio a pochi giorni di distanza dal primo sopralluogo ufficiale da parte del sindaco Michele De Pascale. Il Consorzio Research, ossia il gruppo che gestisce l’appalto per i lavori, è stato sottoposto a interdittiva antimafia.A darne comunicazione ufficiale è il Comune di Ravenna che così scrive in una nota: «Per fare opportuna chiarezza su alcune notizie di stampa, avevamo rinnovato all’inizio di marzo del corrente anno la complessa procedura di richiesta delle così detta informativa antimafia, rivolta alla prefettura competente per territorio, Salerno, facendosi da subito parte attiva, per quanto di sua competenza, nel voler ricevere chiarezza sulla situazione del consorzio. Tale interdittiva segue quella che aveva coinvolto la precedente impresa esecutrice dei lavori, Passarelli, che aveva visto da parte del consorzio la sostituzione con il consorzio Cear, ai fini della prosecuzione dei lavori. Sin qui tutti gli atti dell’amministrazione, di competenza dirigenziale, hanno avuto esito positivo di fronte ai tribunali amministrativi, a significare la correttezza dell’operato comunale».Il Comune sottolinea poi la «la completa terzietà e ed estraneità dalle vicende che stanno colpendo l’appaltatore di una importantissima opera, fra l’altro per fatti che non coinvolgono il nostro territorio». «L’amministrazione comunale è certamente parte lesa – si specifica poi nella nota – in una vicenda legata alla realizzazione di una opera strategica nell’interesse di tutti di vederla presto realizzata. Come evidente il Comune anche al fine di salvaguardare le risorse dei cittadini e le eventuali azioni risarcitorie dal parte degli appaltatori, nell’ambito degli appalti non può che agire sulla scorta della formali atti adottati dagli organi superiori competenti in materia, cui si farà riferimento per le decisioni che riguardano il futuro della esecuzione dei lavori».

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