08 Ott 2022 10:26 - Cultura e Spettacoli
Notte d’Oro”, tutto è pronto per divertirsi con la comicità di Maurizio Lastrico
con "Lasciate ogni menata voi che entrate"
di Roberta Lodisco
L’ospite di punta della “Notte d’oro” è il noto attore Maurizio Lastrico che, questa sera alle 21 in piazza del Popolo, regalerà a ravennati e visitatori un po’ di spensieratezza con il suo spettacolo “Lasciate ogni menata voi che entrate”. L’ingresso è gratuito.
Genovese di nascita e con formazione da operatore turistico decide poi di seguire la sua passione d’artista. Appena diplomato vince il premio per la miglior sceneggiatura del cortometraggio “Molto piacere, sono io,” nell’ambito del concorso Cine in Città indetto dal Comune di Genova e da lì inizia il suo percorso nel mondo dello spettacolo. Prende il diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova e alterna le sue comparse teatrali alla comicità, approdando nel 2007 a “Camera Cafè” nei panni del catatonico e nel 2009 a “Zelig off” con una rivisitazione della “Divina Commedia” in cui racconta degli episodi di vita quotidiana recitando in versi endecasillabi in rima.
La sua scalata verso il successo lo porta a partecipare a numerosi programmi, film e serie tv. Da segnalare un cameo in “Sole a Catinelle”, poi entra nel cast della serie “Tutto può succedere” in cui interpreta il ruolo di Elia, “Don Matteo”, dove interpreta il pubblico ministero Marco Nardi e accresce il cast del famoso programma “Le Iene”, fino a raggiungere il Palco dell’Ariston al Festival di Sanremo 2022, dove fa uno sketch con la co-conduttrice Maria Chiara Giannetta, sua compagna di recitazione anche sul set di “Don Matteo”. A breve distanza, in estate, esce in streaming su Amazon Prime Video, “Il metodo StanisLatrico”, il suo speciale registrato al Teatro Sociale di Camogli.
Questa sera salirà sul palco ravennate alle 21 con il suo spettacolo “Lasciate ogni menata voi che entrate” in cui mette a frutto la sua sperimentazione sul linguaggio parlato e scritto, nato dall’osservazione di diverse realtà, il mondo dei bar, gli oratori delle parrocchie, i teatri stabili in cui si mettono in scena i grandi classici, le scuole, la campagna e la città. Ovviamente non potranno mancare nella città ravennate i suoi celebri endecasillabi “danteschi”, che mescolano il tono alto e quello basso, che raccontano con ironia di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita.