Nave mercantile multata per 30mila euro al Porto di Ravenna. Usava combustibili vietati

È successo mercoledì 10 aprile, quando il Nucelo PSC della Guardia Costiera ha riscontrato l'utilizzo di combustibili inquinanti, con troppo zolfo

Mercoledì 10 aprile, una nave mercantile battente bandiere estera è stata sottoposta ad ispezione dettagliata da parte di Militari della Guardia Costiera. Il Nucleo PSC – port state control – di Ravenna ha accertato, tramite verifiche documentali ed accessi all’interno dei locali apparati motori, l’utilizzo di combustibili di bordo ad uso marino che superavano i limiti massimi del contenuto di zolfo, in violazione del vigente “Codice dell’ambiente” (Decreto legislativo n.152/2006) e della della Convenzione Internazionale “Marine pollution” (Marpol 73/78).

Agli esiti degli accertamenti è stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di 30 mila euro a carico dell’armatore. La tematica d’interesse generale è dal 2018 all’attenzione del Marine Environment Protection Committee (MEPC), quale organismo deputato ad affrontare le questioni ambientali di competenza dell’I.M.O. (International Maritime Organization), che si pone l’obiettivo di ridurre progressivamente le diverse emissioni inquinanti causate dalle navi.

Un obiettivo da ottenere fissando stringenti parametri tecnici comuni nonché il costante ricorso alle migliori tecnologie (ad es. adozione di scrubber, ossia di appositi catalizzatori omologati) e finanche alla promozione di navi di nuova generazione, alimentate con GNL (gas liquefatto naturale) o con combustibili alternativi (GPL, metanolo o idrogeno), per poter ottenere il considerevole abbattimento delle emissioni degli ossidi di azoto e di zolfo, oltreché nella limitazione significativa di particolato.

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