Ancora prima ci sono state le fermate nella fine settimana della linea “decapaggio” e da più di due settimane sono stati “sospesi” 25 lavoratori dell’appalto di Europa System impiegati presso la linea “Centro Servizi”, lasciati a casa da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, in ferie “obbligate” (per chi ne ha), trasferiti (per ora solo 5) in un altro cantiere e senza certezze del rientro al lavoro.
Un’altra fermata per 100 ore si prevede a dicembre, ma la produzione potrebbe rimanere ridotta anche a linee in funzione.
Una vera e propria situazione di crisi per i dipendenti che si trovano senza lavoro e salario fa notare SGB: “La crisi c’è e alla Marcegaglia, ancora una volta, si è deciso che devono pagarla i lavoratori”.
La pagano i lavoratori diretti, a cui “beffardamente” si chiede con quale “moneta” pagare il conto delle fermate dello stabilimento: mangiarsi le ferie o avere un salario ridotto dalla cassa integrazione. Va peggio per i lavoratori delle aziende in appalto. Per loro il calo di attività va oltre le fermate: come è dimostrato dalle “sospensioni” al Centro Servizi.
Malgrado la richiesta di incontro, Marcegaglia si è resa indisponibile a confrontarsi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori in appalto. Per loro neanche il diritto di sapere che succede. Un atteggiamento irresponsabile da parte di Marcegaglia che ci impedisce anche di aprire il confronto con gli appaltatori per l’attivazione delle procedure per l’accesso alla cassa integrazione.
Per questo nei prossimi giorni SGB si mobiliterà con i lavoratori dello stabilimento per difendere il lavoro e il salario: “nessuno deve rimanere senza lavoro, non un euro deve essere tolto dalla busta paga.”
Nel 2021, Marcegaglia ha registrato il “migliore bilancio della storia del gruppo”, nei primi 4 mesi del 2022 il fatturato è aumentato di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, a luglio 2022 il gruppo ha acquisito le principali società della divisione acciaio inossidabile della multinazionale finlandese Outokumpu (fonte: Marcegaglia), anche a Ravenna nei primi sei mesi dell’anno la produzione è stato sopra la media (fonte: straordinari fatti dai lavoratori). La crisi c’è, ma loro di soldi sino ad oggi ne hanno fatti a palate: qualche “moneta” per pagare il conto della crisi ce l’hanno pure loro.
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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