14 Set 2023 12:05 - Altro
“Manualetto” torna in Darsena con appuntamenti di musica, teatro e arte
Un grande padiglione ospiterà per 9 serate, in tre fine settimana, dal 22 settembre all'8 ottobre, un ricco cartellone di eventi
di Redazione
“La dove non c’è niente, ci può essere tutto.” È questo il motto dell’edizione 2023 di Manualetto – un motto che racchiude tutta la visionarietà del progetto ideato da DENARA, studio d’architettura, e da Studio Doiz, associazione culturale, entrambe giovani realtà ravennati. Manualetto nasce con l’intento preciso e provocatorio di vivere e rilanciare, qui ed ora, un luogo simbolico di Ravenna: la Darsena di città, nel suo cuore più oscuro.
Dopo il successo della scorsa edizione pilota, tenutasi per tre serate lo scorso settembre, che aveva visto la partecipazione di più di dieci artisti e centinaia di partecipanti, Manualetto, finanziato grazie all’Avviso Youz Officina della Regione Emilia-Romagna, al Comune di Ravenna e a tantissimi sponsor privati, torna quest’anno più grande, più lungo e più bello, e ancora più “dentro” l’area industriale, a pochi passi dal ponte mobile sul Candiano e dall’Area Tempus in via Eustachio Manfredi.
Un grande padiglione ospiterà per 9 serate, in tre fine settimana, dal 22 settembre all’8 ottobre, un ricco cartellone di musica, teatro e arte. Proprio sotto le fabbriche abbandonate prenderà vita un “villaggio temporaneo”, in cui si potrà bere, mangiare e fruire gratuitamente di un cartellone culturale ampio e con un focus specifico sugli artisti under 35. Così, questa ex-area industriale alle porte della città, vero unicum del paesaggio romagnolo, tornerà a illuminarsi e a vivere di vita propria.
Le dichiarazioni
«Siamo da sempre sensibili alle dinamiche architettoniche e culturali del nostro territorio», spiega Francesco Rambelli, architetto presso lo studio DENARA, «e come per l’anno scorso, l’impegno che abbiamo profuso per questo progetto ci ha visti coinvolti a 360 gradi».
«Per questa edizione di Manualetto, il contenitore che abbiamo progettato si colloca un centinaio di metri più avanti verso il ponte mobile rispetto a quello dell’edizione del 2022. Si prevede la realizzazione di una pedana in legno e di strutture di ponteggi di diversi piani. L’uso dei ponteggi è fortemente evocativo e vuole richiamare non solo gli scheletri strutturali in ferro e acciaio che costituiscono il panorama visivo dell’area, ma anche la temporaneità dell’operazione».
«Gli impalcati saranno rivestiti da teli semi-trasparenti, retroilluminati nelle ore notturne, e conterranno i nomi dei principali sponsor a sostegno dell’evento», prosegue Nicolò Calandrini, altro componente di DENARA assieme a Mirko Tavaniello Boresi e Federico Lucchi. «L’orientamento del padiglione è coerente con l’intento progettuale: un cannocchiale proiettato verso gli aspetti più caratteristici della Darsena. L’obiettivo dell’operazione di quest’anno è quello di esibire le forme dell’architettura industriale che connotano fortemente l’area, ma che da diversi anni rappresentano una ricca e desolata eredità per la città di Ravenna».
L’Area Tempus un teatro all’aria aperta
Se il padiglione sarà il “cuore” di Manualetto, in cui si terranno i concerti e i monologhi teatrali del cartellone curato da Studio Doiz, la vicina Area Tempus, con la sua pedana in legno e i suoi container, sarà la “piazza” di questo villaggio provvisorio, dove si potranno vedere mostre e performance curate da marte aps, nonché bere e mangiare, grazie alla collaborazione con Darsenale Bizantina Brewpub, Cisim e Tiche Piada.
«Manualetto 2023 avrà un programma culturale ricchissimo, di prima scelta», spiegano Lorenzo Carpinelli e Iacopo Gardelli, fondatori di Studio Doiz assieme a Giacomo Bertoni e Lorenzo Basurto. «Grazie ai finanziamenti ricevuti quest’anno, abbiamo potuto allargare lo sguardo al panorama artistico nazionale, invitando ospiti affermati e conosciuti, con un occhio di riguardo alla sperimentazione e alle proposte più innovative ».
«Per citare qualche nome, il cartellone musicale spazierà da giovani promesse musicali, come i Cous cous a colazione e JackTea, a artisti già affermati, come Giacomo Toni, i Cacao, gli Opez e gli internazionali Tatum Rush. Così per la programmazione teatrale, che terrà assieme artisti già classici della scena contemporanea come Oscar De Summa e Frosini/Timpano, assieme a sperimentatori assoluti come Sotterraneo e Alessandro Gori, senza dimenticare giornate dedicate ai giovani gruppi del territorio».
L’interesse per l’arte contemporanea
Ma le novità non finiscono qui. Quest’anno Manualetto avrà un’attenzione speciale per l’arte contemporanea, grazie a una graditissima collaborazione con marte aps, una giovane piattaforma di collaborazione tra figure professionali specializzate in arti visive, fondata con l’obiettivo di promuovere progetti culturali che si relazionano alle estetiche del mosaico.
«Approfondimenti sull’arte contemporanea, visione di documentari, performance ed esposizioni, talk con artisti e artiste, curatori e curatrici, registi e registe: questa sarà la proposta di marte aps per la seconda edizione di Manualetto», spiega Eleonora Savorelli, presidente dell’associazione.
«Fra i tanti ospiti citiamo Angelo Milano, fondatore di StudioCromie e del festival di arte pubblica “Fame”, interessantissima realtà pugliese che verrà raccontata in un documentario. Ma dedicheremo spazio anche ai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, le cui opere e performance saranno ospitate all’interno dei container dell’area Tempus, nonché un focus sul mosaico contemporaneo, grazie alla partecipazione di Daniele Torcellini, che anticiperà il programma della VIII Biennale di mosaico, e di Anita Guardigli e Carla Scala, che presenteranno il trailer del loro documentario sulle mosaiciste contemporanee di Ravenna».
Insomma, Manualetto offrirà quest’anno una vera e propria maratona culturale che durerà 9 giorni, una sperimentazione inedita e coraggiosa per il panorama cittadino, che tiene assieme riqualificazione e rispetto per un’area dimessa della Darsena, fantasia e impegno per vivere in modo diverso un luogo simbolico per tutti i ravennati (e non). Una sperimentazione che acquista un significato profondo per la cittadinanza poiché, per essere possibile, ha intessuto relazioni e rapporti di fiducia con tantissime aziende e privati che hanno creduto nel progetto, sostenendolo finanziariamente o con rapporti di stretta collaborazione.