Lutto nel motociclismo: è morto Luigi Rivola. «Gigi dai de gas anche lassù»

Firma storica delle riviste di settore, si è spento a 75 anni a causa di un infarto. Oltre alla famiglia lascia il suo ‘gioiello’ la Williys overland wippet four 96a del 1929, danneggiata nell'alluvione, ma che intendeva riparare

Il mondo dei motori faentini piange la morte di Luigi Rivola, che si è spento a 75 anni – il 13 marzo – a causa di un infarto. Un pezzo di storia motociclistica italiana che se ne va, una firma storica del giornalismo di settore, firma storica di Motosprint, Due Ruote e Motonline.

Luigi Rivola

Nato a Faenza nel 1948, Rivola ha scoperto la motocicletta in gioventù e nel 1970 ha iniziato a correre in velocità nella classe 250 del Campionato italiano juniores con una Ducati ottenendo subito buoni piazzamenti. Passato alla classe 500 nel 1972 con una Suzuki, ha corso anche come pilota ufficiale della Suzuki-Italia: miglior risultato, un secondo posto a Modena. Poi ha iniziato a scrivere nelle riviste di settore.

Sui social lo definiscono con affetto “un personaggio vulcanico, curioso della vita”. Da Brisighella, nella vita ha fatto tante cose: dallo scout, alla lotta greco romana alla ginnastica alle parallele, grande viaggiatore, pilota e giornalista per una vita. «Era la memoria storica, l’enciclopedia, la colonna portante» del settore motociclistico.

L’alluvione gli aveva danneggiato in maniera pesante il suo ‘gioiello’ la Williys overland wippet four 96a del 1929, ma non si era dato per vinto e voleva dargli nuova vita con un restauro difficile e complesso.

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