Marina di Ravenna sarà la sede di un nuovo polo di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico altamente innovativo dedicato ai temi della salute e della sicurezza sul lavoro.
Nonostante le condizioni di salute e sicurezza del lavoro in Italia siano molto migliorate rispetto ai decenni passati, la situazione attuale è ben lungi dall’essere accettabile, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro. Per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro lo sviluppo e la diffusione di soluzioni tecnologiche avanzate sono fondamentali. Da qui l’idea della Regione Emilia-Romagna sostenuta dal Comune di Ravenna, di creare un Centro di competenza di rilievo nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Il primo mattone per la realizzazione del centro ravennate sarà posato con l’attivazione dello spazio Sicurezza, Sensoristica e Automazione per l’Innovazione della Logistica e del Lavoro (SSAILL), situato accanto all’esistente Centro Ricerche Ambiente Energia e Mare, negli spazi del Comune di Ravenna riallestiti grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna.
L’avvio delle attività si inquadrerà nell’ambito del progetto della Casa delle Tecnologie emergenti, condiviso tra Comune di Ravenna, Città Metropolitana di Bologna e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale, con il coinvolgimento del sistema di ricerca, sviluppo e innovazione che caratterizza i territori bolognese e ravennate (con partner come Cineca, Bi-Rex e Università di Bologna), e sostenuto da fondi FSC gestiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’obiettivo è quello di avviare un polo di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico di altissimo profilo e specializzazione, in rete con il sistema pubblico e sanitario da un lato, imprenditoriale dall’altro. Un centro nel quale opereranno competenze autorevoli e altamente specializzate, che possa supportare il sistema della prevenzione (aziende e loro organizzazioni, organizzazioni dei lavoratori, aziende Usl, Regione e altre pubbliche amministrazioni) con compiti esclusivi di ricerca e sviluppo, trasferimento di conoscenze e tecnologie, definizione di buone pratiche e linee guida e supporto alla formazione di alto livello. La sua realizzazione integrerà le attività delle altre istituzioni pubbliche che operano in questo campo.
Il nuovo polo si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie avanzate per la salute e sicurezza del lavoro, con particolare riferimento alla sensoristica, e dovrà lavorare in stretto raccordo con le imprese di diversi comparti, per studiare soluzioni applicabili e customizzate sulle diverse casistiche. Ravenna rappresenta una sede emblematica e funzionale allo sviluppo e applicazione di queste tecnologie alle diverse filiere rappresentate sul territorio, che spaziano da logistica a navigazione, manifattura, chimica, energia, ma anche agricoltura.
L’attività di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico sarà in capo all’Università di Bologna: la Medicina del lavoro dell’Ateneo bolognese è all’avanguardia a livello internazionale nell’uso della sensoristica per la salute e sicurezza del lavoro, con diversi brevetti già depositati ed altri in via di sviluppo. Una volta attivato il centro di ricerca si potranno collocare a Ravenna ulteriori iniziative formative nel campo della sicurezza del lavoro.
«Promuovere e potenziare la sicurezza sul lavoro è un dovere che passa attraverso rigorose azioni di controllo ma anche tramite una promozione diffusa della sua cultura, da attuarsi con una incessante attività di formazione, prevenzione e sensibilizzazione– dichiara il sindaco Michele de Pascale -. Diamo il via ad un progetto molto importante che troverà sede in un territorio, il nostro, dove sono tante e diverse le filiere che potranno beneficiare dei risultati conseguiti da questo centro altamente innovativo. Attraverso la sua creazione la Casa delle tecnologie emergenti si arricchirà ulteriormente con nuovi percorsi di innovazione strategici per il tessuto imprenditoriale cittadino. Abbiamo già raccolto l’interesse di una pluralità di enti tra cui Cifla, Asl, Inail, le organizzazioni sindacali, datoriali e tanti altri soggetti a partire da tutti i sottoscrittori del patto per la sicurezza portuale, per dar vita ad un lavoro di squadra multidisciplinare e strutturato che potrà fornire un supporto concreto ad imprese e lavoratori. Proprio oggi ci stringiamo per commemorare la terribile tragedia della Mecnavi, costata la vita a 13 lavoratori, una ricorrenza che ogni anno ci ricorda, con forza, che eventi simili non si devono ripetere mai più».
«Il Polo di Marina di Ravenna, progetto unico del suo genere in Italia, nasce da una discussione con INPS, INAIL e Ministero del Lavoro. Era – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro e formazione, Vincenzo Colla– un impegno che avevamo preso alla definizione del Patto sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dell’Emilia-Romagna e sono contento di salutare l’avvio del percorso che porterà alla sua realizzazione. Oggi siamo nelle condizioni di avere a Ravenna un grande centro di ricerca a disposizione di tutto il sistema regionale sia per quanto riguarda la formazione, sia per qualificare la contrattazione, sia, soprattutto, per arricchire la discussione sul ruolo delle nuove tecnologie, indispensabili per ridurre e abbattere il numero di infortuni sul lavoro, in particolare quelli mortali. A questo scopo, qui saranno impiegate le migliori competenze accademiche presenti in regione, a partire da quelle dell’Università di Bologna. Il centro sarà a disposizione di tutti i tavoli provinciali che si stanno costituendo, a partire dal primo già convocato per il 23 marzo da Andrea Massari, presidente di UPI Emilia-Romagna».