Le cooperative sociali di Legacoop Romagna a congresso

Un settore che dà lavoro a più di 5.500 occupati, con circa 7.200 soci e 314 milioni di euro di valore della produzione. 

Un mondo che racchiude una cinquantina di cooperative di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, attive sia nell’inserimento lavorativo di persone fragili e vulnerabili, sia nella fornitura di servizi di ogni tipo, sociosanitari e non solo. È il settore delle cooperative sociali di Legacoop Romagna, che dà lavoro a più di 5.500 occupati, con circa 7.200 soci e 314 milioni di euro di valore della produzione. 

Il congresso delle cooperative sociali Legacoop Romagna

Asse portante e talvolta poco visibile del welfare emiliano-romagnolo, le cooperative sociali svolgono un ruolo insostituibile in numerosi campi fondamentali, dall’igiene ambientale alla manutenzione del verde, dalle pulizie ai trasporti, fino ai servizi educativi e per l’infanzia.

Martedì 2 ottobre nella sede di Ravenna di Legacoop Romagna il comparto ha tenuto il proprio congresso di area vasta, alla presenza del candidato alla presidenza nazionale di Legacoopsociali, Massimo Ascari. 

Dall’analisi congressuale è emerso che il sentimento generale espresso dalle cooperative romagnole è di prudenza, ma anche di cauto ottimismo per un universo che dopo avere trovato la forza di superare con successo il lungo fronte del Covid, ha poi visto crescere un contesto economico e sociale non facile, in cui il reperimento di figure professionali, la necessità di adeguare gli stipendi del lavoratori e le relazioni con i committenti istituzionali sono tra le sfide principali da affrontare.

«In un momento di forte cambiamento del nostro tessuto sociale, le cooperative sociali hanno una capacità di lettura dei bisogni avanzata, che chiediamo agli enti gestori di riconoscere: un ruolo che deve essere quello della co-programmazione e della sperimentazione di risposte ai bisogni emergenti», hanno ricordato il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi e la responsabile del settore, Simona Benedetti. 

La presidente di Cad, Renata Mantovani, il vice presidente del Csr, Alfio Fiori, il direttore di Zerocerchio, Michele Babini, e la presidente di San Vitale, Romina Maresi, hanno svolto approfondimenti specifici sull’accreditamento, il futuro dell’inserimento lavorativo, il lavoro sociale, il terzo settore e la distintività cooperativa. La responsabile di settore Elisabetta Cavalazzi ha presentato il contributo romagnolo al dibattito congressuale nazionale di Legacoopsociali. Il documento è stato votato all’unanimità.

Il candidato alla presidenza nazionale Massimo Ascari, 58 anni, presidente della cooperativa modenese Gulliver, nelle sue conclusioni ha ricordato la necessità di un nuovo quadro istituzionale che restituisca dignità al lavoro fondamentale svolto dalle cooperatrici e dai cooperatori sociali, rimettendo al centro la relazione con le persone.

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