25 Feb 2023 11:01 - Cronaca
L’Alma Mater conferisce la Laurea ad honorem a Liliana Segre il 3 marzo a Milano
la senatrice a vita superstite dell'Olocausto
di Redazione
Liliana Segre, Senatrice a vita, superstite dell’Olocausto, tenace custode di una memoria personale e storica trasmessa con generosità alle nuove generazioni, sarà laureata ad honorem dell’Università di Bologna. Il Rettore Giovanni Molari le consegnerà personalmente la laurea in Scienze filosofiche dell’Alma Mater, a Milano, il prossimo venerdì 3 marzo alle ore 16.
Alla cerimonia di consegna, che si svolgerà presso l’abitazione di Liliana Segre, parteciperanno la prof.ssa Marina Lalatta Costerbosa, in rappresentanza del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione, e Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Università di Bologna per tutta la comunità universitaria e la società.
«Questa proposta di conferimento della laurea ad honorem in Scienze filosofiche da parte dell’Ateneo di Bologna – si legge nelle motivazioni presentate dal Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Alma Mater ‒ vuole essere un ringraziamento e una promessa, al tempo stesso: la promessa di raccogliere uno dei tantissimi testimoni che la storia di vita e l’impegno civile, morale e culturale della senatrice Segre porgono alla nostra società democratica, e di passarlo a nostra volta, per quello che possiamo, nell’attività culturale alla quale con il nostro lavoro siano chiamati a dare il più sincero e serio contributo«.
«Poche figure del nostro presente – dichiara il Rettore Giovanni Molari, – suscitano tanta ammirazione e riconoscenza quanto la Senatrice Segre. Ho sostenuto con convinzione ed entusiasmo questa proposta di laurea ad honorem, che è un riconoscimento sentito e doveroso a un’impareggiabile azione di testimonianza, di custodia e trasmissione della memoria, di sollecitazione al rispetto e alla concreta realizzazione dei valori che improntano la nostra Costituzione».
«Siamo molti grati alla Senatrice Segre – aggiunge il Rettore, -per aver accettato con gioia il riconoscimento: sarà un onore averla fra i nostri laureati ad honorem. La ringraziamo anche per aver acconsentito di condividere la cerimonia di consegna con tutta la nostra comunità, e con l’ampio pubblico che, ne siamo sicuri, vorrà assistere a questo importante momento. L’Alma Mater si farà tramite di un deferente omaggio che sappiamo condiviso da tutto il Paese».
Liliana Segre è nata a Milano nel 1930, dopo la promulgazione delle leggi razziste del 1938, con il padre Alberto (la madre era morta quando Liliana aveva un anno) tenta di fuggire. Prima nascosti tra la Brianza e la Valsassina, cercano poi di trovare rifugio in Svizzera, ma al confine Alberto e Liliana vengono scoperti e arrestati nel dicembre del 1943. Vengono rinchiusi nel carcere di Varese, in quello di Como e infine a San Vittore. Il 30 gennaio 1944 parte il treno con anche Liliana e suo padre dal Binario 21 della Stazione centrale di Milano. Arriva ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Liliana non rivedrà né il padre né i nonni paterni (deportati anch’essi ad Auschwitz poco tempo dopo). Le viene tatuata sul braccio la matricola 75190. Il 27 gennaio 1945 è in marcia forzata verso la Germania. Viene liberata a Malchow (un sottocampo di Ravensbrück) dall’Armata rossa il 30 aprile 1945, nel giorno della morte di Hitler. Nel gennaio del 2018, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella viene nominata Senatrice a vita.
Come Senatrice è la prima firmataria del DDL per l’istituzione di una “Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”. Dal 15 aprile 2021 è Presidente di questa “Commissione straordinaria”. Liliana Segre da decenni è attiva nella ricostruzione e nella diffusione delle testimonianze della Shoah, con racconti, conferenze, lezioni nelle scuole, saggi e con la partecipazione a interviste, a film/documentari (come Memoria o Binario 21), a ricerche presso diversi organismi tra i quali il Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC) di Milano.