C’è molta attesa per il tradizionale Concerto di Pasqua di sabato 1 aprile alle 21, al teatro Alighieri di Ravenna. In scena la Young Musicians European Orchestra diretta da Paolo Olmi insieme al Coro della Cattedrale di Siena (diretto da Lorenzo Donati) e al Bach-Chor di Monaco (diretto da Hansjorg Albrecht): 150 esecutori impegnati in una delle pagine della musica sacra più amate dal pubblico: lo Stabat Mater di Gioachino Rossini.
 
«La presenza del Bach-Chor – dice il maestro Paolo Olmi – è molto significativa per Ravenna. Questo coro è stato creato dal grande organista, musicologo e direttore d’orchestra Karl Richter e con lui, nel secolo scorso, ha compiuto la storica missione di registrare tutte le Cantate di Bach. Karl Richter era molto legato a Ravenna, l’ho conosciuto a 14 anni quando è stato per anni il protagonista delle prime edizioni del Festival di Musica d’organo a San Vitale. Il coro ha già partecipato al Concerto di Pasqua nel 2019 con una indimenticabile esecuzione del Requiem di Mozart».
 
Il concerto di Pasqua, che prevede la partecipazione di quattro grandi solisti di canto quali Irina Lungu, Marianna Pizzolato, Dave Monaco e Mirco Palazzi, viene prodotto insieme alla Accademia Chigiana di Siena, al Comune di Forlì e all’Associazione Emilia Romagna Festival. Il progetto dello Stabat Mater, che comprende tre rappresentazioni del capolavoro rossiniano, è stato reso possibile dalla collaborazione con una delle istituzioni musicali più importanti del mondo: l’Accademia Chigiana di Siena, che festeggia i 100 anni dalla sua fondazione. È a Siena che avranno luogo le prove dello Stabat Mater e la serata inaugurale del 30 marzo ospitata nel Duomo della Città. Una ulteriore replica ci sarà il 31 marzo nella Abbazia di San Mercuriale a Forlì nell’ambito della stagione musicale Forlì Grande Musica.
 
«Tra le sorprese di quest’anno c’è anche il giovanissimo Haolorg Chen, violoncellista di grande talento – svela Olmi –. Sentiremo molto parlare di lui. In tutta la mia carriera non ho mai visto a Ravenna un violoncellista così dotato. La sua capacità di esecuzione è sorprendente, e già molto ‘matura’ nonostante la giovanissima età, appena 15 anni. Per questo ho deciso di fare un’eccezione e di inserirlo in orchestra, malgrado la regola sia quella di non prendere chi ha meno di 17 anni».
 
Chen, originario di Shangai, vive momentaneamente a Ravenna dove studia al liceo artistico e al conservatorio musicale Verdi. A supportarlo qui in città c’è una parte della sua famiglia. C’è però un ‘ma’: presto, per motivi legati al Visto, sarà costretto a rientrare in Cina, non riuscendo quindi a concludere neanche l’anno scolastico. «Faremo di tutto per trovare una soluzione e farlo restare in città», assicura il maestro Olmi.