La Pigna Ravenna: «De Pascale tolga la bandiera della pace sul balcone del Municipio, è strumentale e contro la legge»

La Pigna fa riferimento al Decreto della Presidenza della Repubblica del 7 aprile 2000, n. 121

«È inaccettabile che la facciata della residenza comunale, la casa dei ravennati, venga strumentalizzata dal Partito Democratico per portare avanti la propria propaganda». A parlare è lista civica La Pigna che ha inviato una formale richiesta al sindaco Michele de Pascale affinché rimuova immediatamente la bandiera esposta sul parapetto del balcone di Palazzo Merlano che si affaccia su piazza del Popolo.

 

«La bandiera arcobaleno che riporta la parola pace – spiega la lista civica – è ormai riconosciuta come simbolo dei partiti appartenenti alla sinistra italiana e inoltre presenta, anche se in ordine diverso, sei dei sette colori che compongono la bandiera del movimento Lgbt. Colori che sono stati inclusi anche negli stemmi del partito “La Sinistra L’Arcobaleno” e nella colomba arcobaleno presente nel simbolo lista elettorale “Alleanza Verdi e Sinistra” che si è presentata alleata proprio col PD nelle ultime elezioni politiche dello scorso settembre. Si tratta di uno sfregio per tutti quei ravennati che non la condividono».

«Anche questa volta – prosegue La Pigna – a farla da padrona è l’ambiguità politica del sindaco de Pascale: la direzione nazionale del Partito Democratico, di cui è membro, sostiene l’invio di armi all’Ucraina per difendersi dall’attacco della Federazione Russa. Eppure lo stesso PD si avvolge nella bandiera della Pace. E de Pascale non è certo da meno. Peccato, però, che negli edifici pubblici non possano essere esposte bandiere non istituzionali. Lo vieta la legge, come fra l’altro riportato nella sezione “Risposte” a domande frequenti in materia di “Bandiere, inno nazionale, patrocini”, del sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri (https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/quesiti.html)».

 

Come ricordato dalla lista civica, «sarebbe il Decreto della Presidenza della Repubblica del 7 aprile 2000, n. 121 “Regolamento recante disciplina dell’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici emanato ai sensi della Legge 22 del 1998”, a non prevedere, anzi a vietare l’esposizione negli edifici pubblici bandiere non istituzionali o di parte».

 

La Pigna fa poi riferimento alla circolare del 4 febbraio 2003, diramata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri alle Prefetture contenente “indicazioni” sull’applicazione del D.P.R. 121/2000, in cui si dice: “l’esposizione sugli edifici pubblici di simboli privati di qualunque natura determina una violazione sanzionabile anche ai sensi degli artt. 292 e 323 del Codice Penale”.

 

«Potrebbe sembrare una questione di lana caprina – conclude La Pigna – ma in realtà la questione in oggetto testimonia l’atteggiamento sprezzante di de Pascale e del Pd ravennate nei confronti delle disposizioni normative in qualsiasi materia. Un atteggiamento che pur di tutelare gli interessi e gli obiettivi del PD ravennate, distorce l’interpretazione delle leggi al fine di giustificare le scelte, sempre più spesso scellerate, di questa amministrazione».

 

 

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