La Pigna: «La nuova piscina comunale rischia di affondare le società di nuoto locali»

«Riteniamo che di fronte a un quadro di questo tipo, il Comune di Ravenna non possa voltare lo sguardo altrove come invece sta facendo, ma debba correre a sostegno delle società di nuoto, al fine di preservarne il valore e la qualità dei servizi offerti, a beneficio di tutto il mondo degli sport acquatici ravennate»

Veronica Verlicchi, consigliera della Pigna, torna sulla questione della piscina comunale. «Il progetto di riqualificazione della piscina comunale, di cui si parla da tempo ma del quale ancora non si é visto nulla di concreto, presenta diverse criticità prima ancora che venga posta la prima pietra».

La gestione delle vasche

«A destare in particolare la preoccupazione dei fruitori della piscina e delle società di nuoto locali – prosegue -, è il piano di gestione delle vasche: vale a dire la previsione di quello che sarà lo spazio acqua a disposizione del nuoto libero e delle attività predisposte dalle società natatorie».

«Già nei giorni scorsi, abbiamo resto noto quello che appare sin da subito una delle pecche più grandi del nuovo impianto, ovvero il fatto che la maggior parte delle corsie delle due vasche sarà a disposizione del soggetto gestore dell’impianto (scelto dalla stessa Arco Lavori che sta mettendo in piedi il progetto di riqualificazione)».

«Il gestore, poi, potrà offrire gli stessi servizi oggi elargiti dalle società di nuoto ravennati: corsi di nuoto di vario tipo, acquagym, ecc ecc. A questo si aggiunge che lo stesso gestore riserverà per sé tutte le corsie nelle ore di punta della piscina ovvero dalle 17 alle 20».

«Insomma – continua -, un vero e proprio colpo basso per le società di nuoto che in molti casi devono ancora riprendersi dalla batosta del Covid e che, una volta aperta la nuova piscina, si troveranno a dover fronteggiare la concorrenza spietata del gestore».

La fase di transizione

«C’è poi – sottolinea La Pigna -un aspetto, altrettanto preoccupante, che riguarda la fase di transizione, e cioè quella di costruzione del nuovo impianto. È facile capire come questa fase porterà con sé forti disagi, poiché la chiusura alternata delle due vasche esistenti ridurrà inevitabilmente lo spazio acqua a disposizione. Chi pratica sport acquatici, si vedrà costretto in molti casi, a spostarsi in altri comuni per poter scendere in acqua con conseguenti aggravio di costi e tempo».

«Con ogni probabilità, le società di nuoto che offriranno ai propri iscritti il servizio di navetta verso altri impianti, dovranno accrescere le proprie tariffe per gli associati, in modo da far fronte all’aumento dei costi di gestione, con conseguente rischio di una riduzione degli iscritti».

«Insomma un’altra mazzata per chi con grande fatica e tanta buona volontà, cerca di tenere in piedi la propria attività al servizio della comunità, dovendo fronteggiare anche i fragili equilibri di bilancio ancora scossi dalla fase pandemia».

«Riteniamo che di fronte a un quadro di questo tipo, il Comune di Ravenna non possa voltare lo sguardo altrove come invece sta facendo, ma debba correre a sostegno delle società di nuoto, al fine di preservarne il valore e la qualità dei servizi offerti, a beneficio di tutto il mondo degli sport acquatici ravennate», esorta la Pigna.

«Per spingere l’amministrazione comunale a predisporre un contributo in favore di questi soggetti, il gruppo La Pigna ha appena depositato una mozione che chiede al Sindaco di agire in questo senso. Ci auguriamo che la nostra proposta possa essere discussa dal Consiglio comunale e che trovi il voto favorevole di tutti i Consiglieri: maggioranza e opposizione».

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