In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, la CNA vuole rendere omaggio alle donne. «In questa occasione – ha affermato in apertura dell’iniziativa Marianna Panebarco, Vicepresidente di CNA Ravenna e CNA Nazionale – in cui tradizionalmente ci fermiamo a riflettere sulla condizione delle donne, occorre sottolineare il ruolo che esse hanno guadagnato negli anni con tenacia, sacrifici e caparbietà». Ciò non significa che il gender gap sia stato colmato: molta è la strada da percorrere perché le differenze di genere possano dirsi superate. «Nonostante i grandi passi avanti fatti, se pensiamo alla violenza, sia fisica sia psicologica, sulle donne la situazione resta emergenziale. È la conseguenza di un retaggio culturale di cui non ci libereremo facilmente, il cui antidoto è certamente l’indipendenza».«Oggi vogliamo rendere omaggio alla forza e alla prontezza d’animo che le donne mettono nella vita di tutti i giorni, famigliare e lavorativa. – ha proseguito Nicoletta Cirelli, Presidente di CNA Impresa Donna Ravenna – Vogliamo anche ricordare, oggi, le donne Ucraine che stanno affrontando con coraggio e forza una situazione difficilissima, che auspichiamo si risolva quanto prima».È proprio il tema dell’indipendenza il filo conduttore degli interventi della giornata. È intervenuta per prima Marisa Savorelli, che ha raccontato la sua esperienza personale e il progetto Associazione 505, gruppo di imprenditrici del settore dell’acconciatura di tutta Italia, che ha dato vita al libro Noi prima di noi. Il libro raccoglie le storie di vita personale e imprenditoriale delle componenti del gruppo e il ricavato delle vendite del volume è devoluto a Linea Rosa. «La conciliazione tra lavoro, che spesso coincide con la propria passione, e famiglia diventa un tema molto delicato, ma un aiuto importante può arrivare dal supporto e l’aiuto della famiglia», come spiega nel racconto a lei dedicato nel libro, letto durante l’iniziativa dalla figlia Chiara Tasselli.Sono poi intervenute Alessandra Bagnara e Monica Vodarich, Presidente e Vicepresidente di Linea Rosa. «Troppo spesso si punta l’attenzione solo a storie di violenza che hanno epilogo tragico, ma è importante far sapere che la maggior parte dei casi, anche i percorsi più difficili, arrivano a un lieto fine. Grazie alla rete che in 30 anni abbiamo creato sul territorio, al lavoro dei soggetti che collaborano con noi in una dinamica in cui ogni piccolo meccanismo funziona alla perfezione, il supporto dell’intera città siamo in grado di aiutare efficacemente tutte le donne che si rivolgono a noi. Tutto ciò permette di restituire alle donne vittime di violenza l’indipendenza che era stata loro tolta. Per questo ringraziamo CNA per il contributo che da tanti anni dà alla nostra Associazione».L’intervento di Daniela Toschi, Presidente di A.L.I.Ce. Ravenna – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale – ha portato la prospettiva delle donne caregiver. Spesso chi si prende cura dei malati in famiglia è una donna, che deve trovare il giusto equilibrio tra l’accudimento dei famigliari in difficoltà e la propria vita personale e lavorativa. L’Associazione opera anche a sostegno di queste persone, per dare loro un aiuto e un sollievo nella gestione dei pazienti. «Ringrazio la CNA per la sua capacità di essere vicina all’intera comunità e per il contributo che riconosce alla nostra Associazione».In conclusione è intervenuto il Presidente della CNA di Ravenna, Matteo Leoni, che ha sottolineato l’importanza dell’impresa femminile per lo sviluppo del territorio e del Paese. «L’imprenditoria femminile è una realtà di grande valore per l’economia nazionale. Vanta infatti numeri importanti, mostra un andamento decisamente dinamico ed ha sostenuto il tessuto produttivo italiano in anni difficili. I ruoli imprenditoriali ricoperti dalle donne in Italia nel 2021 sono 2,8 milioni, ossia più di un quarto del totale (26,8%), le donne operano mediamente in un’impresa su due e le stesse rivestono ruoli apicali (titolare o amministratore) quasi in un’impresa su tre, principalmente nei servizi alla persona. L’impresa femminile è cresciuta in modo più deciso proprio durante i mesi della pandemia, dando un contributo cruciale alla tenuta del nostro sistema economico. CNA Ravenna considera l’impresa femminile una ricchezza da curare e alimentare. In provincia, il 21% delle imprese sono femminili, e il 37% delle imprese Associate a CNA Ravenna hanno una donna alla guida. La strada da percorrere, tuttavia è ancora tanta: occorre innanzitutto continuare a perseguire la parità di genere, attraverso il supporto della famiglia e della società, la crescita delle competenze e delle conoscenze».Il Sistema CNA Ravenna vede oltre il 70% di forza lavoro al femminile e, in merito al gender gap, da sempre non c’è differenziale retributivo tra uomini e donne. Mai come ora è determinante rilanciare e valorizzare l’occupazione femminile, sia attraverso il lavoro autonomo che attraverso quello subordinato. Parte degli obiettivi del PNRR vanno proprio in questa direzione, ma è importante assegnare le risorse secondo criteri di merito e competenza. Il lavoro delle donne, se sostenuto e riconosciuto finalmente strategico, contribuisce alla crescita dell’economia e alla creazione di una società più giusta. La via maestra verso la parità di genere passa per la promozione della cultura del lavoro e dell’autoimprenditorialità. Il primo passo per conseguire effettive pari opportunità, combattere la violenza sulle donne e innalzare la qualità della loro vita è infatti il raggiungimento dell’indipendenza economica e una sempre maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro.