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La Cherubini si esibisce senza barriere alla casa protetta “Sassoli” di Lugo

Centoventi concerti in sei anni, per disegnare una mappa di RSA, carceri, ospedali e luoghi del volontariato che da Ravenna si è estesa, nel tempo, alle province limitrofe: è questa la geografia di musica e solidarietà de “La musica senza barriere”, la speciale rassegna che vede le formazioni da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini portare la musica a chi non può varcare la soglia di un teatro o un auditorium.

Si conclude il prossimo 12 settembre con l’appuntamento alla Casa Protetta “Sassoli” di Lugo – la VI edizione, che grazie al sostegno di Crédit Agricole ha raggiunto anche i territori di Forlì, Cesena, Rimini e Ferrara con quartetti d’archi e violoncelliensemble di fiati, solisti, quintetti, sestetti e ottetti… Là dove le fragilità della malattia, della disabilità e dell’età sembrano una barriera insormontabile, le formazioni da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini hanno fatto dono di pagine preziose, da Bach e Mozart a Verdi, Puccini, Debussy, Ravel. Così La musica senza barriere cresce e germoglia; il raccolto è la gioia di chi ascolta, non più prigioniero del silenzio.

Le parole di Carla Delfrate

“Ciò che colpisce ogni volta, a ogni concerto, ripetendosi da sei anni senza mai affievolirsi, è la sensazione di aver ‘fatto del bene’ a qualcuno – sottolinea Carla Delfrate, Segretario artistico dell’Orchestra – L’incontro di un essere umano con un altro attraverso la musica è portatore di calore e vicinanza; così un concerto diventa veicolo di umanesimo, mentre i giovani musicisti entrano in contatto con realtà difficili, quelle che raramente abbiamo sotto gli occhi. Così emerge una nuova sensibilità e il desiderio di poter comprendere meglio il nostro prossimo, un desiderio di contatto umano che troppo spesso giace silente nel nostro animo, ma non aspetta altro che di essere risvegliato e svelato.”

L’importanza della musica

Se un’orchestra è uno dei più alti esempi di società civile – come ama ricordare Riccardo Muti, che ha fondato la Cherubini proprio vent’anni fa – perché non fare di questo spirito la forza motrice di un progetto che visita gli spazi dove è più grande il rischio di rimanere esclusi dall’esperienza della cultura e della bellezza? Dal 2019 La musica senza barriere riscrive il concetto di spettatori a favore di un’idea più inclusiva, un pubblico per il quale la musica sia un diritto universale e inalienabile. E mentre il repertorio cameristico li aiuta ad approfondire il rapporto dialettico fra gli strumenti – e sviluppare quel senso di comunità che è linfa di un’orchestra – i giovani della Cherubini, tutti sotto i 30 anni e provenienti da ogni regione d’Italia, dimostrano che una società capace di trarre il meglio da ogni sua parte ha un suono bellissimo.

Info www.orchestracherubini.it

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