Novità nell’incidente ferroviario di Faenza. L’amministratore delegato di RFI era a bordo

Trenitalia sostiene che i macchinisti non fossero a conoscenza della presenza di Strisciuglio. Nel frattempo c'è già un indagato

Stava andando in retromarcia il Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia, quando ha colpito il Regionale Tper “Rock” 1742 Pesaro-Bologna, che lo seguiva, intorno alle 19.40 di domenica 10 dicembre. Andavano tutti e due nella stessa direzione, verso Nord. L’incidente ferroviario è avvenuto in una circostanza più unica che rara, un tamponamento all’indietro che assume un nuovo particolare interessante. A bordo del Frecciarossa, infatti, c’era Gianpiero Strisciuglio, nientemeno che l’amministratore delegato di RFI (Reti Ferroviarie Italiane).

Un passeggero ‘eccezionale’

Che il passeggero eccezionale abbia generato qualche ‘operazione straordinaria’ per evitare ritardi? Trenitalia nega, sostenendo che né i macchinisti né l’azienda fossero al corrente della presenza – confermata – di Strisciuglio sul treno,

L’azienda Trenitalia «smentisce che la Sala Operativa Centrale abbia fatto pressione sul macchinista per compiere attività non conformi ai regolamenti o per velocizzare le operazioni, in quanto a bordo del treno viaggiava l’Ad di RFI Gianpiero Strisciuglio».

Le indagini sull’incidente ferroviario

Nel frattempo, nella giornata dell’11 dicembre, in procura a Ravenna è stato aperto un fascicolo da parte del sostituto procuratore Silvia Ziniti. C’è già un indagato per disastro ferroviario colposo in merito all’incidente, riportano i giornali nazionali. Si tratterebbe di uno dei due macchinisti, un 44enne della provincia di Venezia.

Inoltre, i due treni coinvolti sono stati posti sotto sequestro, per continuare i rilievi. Quelli sul posto sono stati effettuati dalla Polfer di Bologna e Ravenna, ma alle indagini contribuisce anche la Squadra mobile di Ravenna. Sarà fondamentale anche il rapporto dei vigili del fuoco. La Procura, in aggiunta, si muove per individuare, tra gli esperti di incidenti ferroviari, un perito cui affidare la ricostruzione dell’accaduto.

Sarà da accertare anche la presenza del segnale di stop lungo il binario e il motivo per cui il Freccia sia andato a impattare con la coda contro la parte anteriore del regionale che sarebbe stato fermo dietro il mezzo ad alta velocità, rispettando il semaforo rosso. Anche Trenitalia ha avviato una procedura interna per stabilire le responsabilità ed eventuali falle nel sistema.

Trenitalia sostiene che il Frecciarossa si trovasse in un tratto in salita, sarebbe “retrocesso per inerzia a bassa velocità per via della pendenza”. Grazie alla bassa velocità dell’impatto, ci sono state solo 17 persone con ferite molto lievi.

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